Sono compatte, ‘extra small’ e blu e sono designate con la sigla Bcd (blue compact dwarf): sono questi i tratti distintivi di una famiglia di galassie cui appartiene Eso 553-46, la protagonista del nuovo ‘scatto d’autore’ di Hubble. Classificata anche come Leda 17302, questa galassia si trova ad una distanza di oltre 21 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione, della Lepre ed è nota per avere uno dei più elevati tassi di formazione stellare tre le sue ‘colleghe’ che si trovano vicino alla Via Lattea.
Eso 553-46, che è stata immortalata da Hubble con lo strumento Acs (Advanced Camera for Surveys), non presenta un nucleo distinto e una struttura specifica, ma risulta composta da numerosi ammassi tenuti insieme dalla forza di gravità. Nell’immagine (qui in alta risoluzione) si notano cluster di stelle giovani e calde che punteggiano la galassia, illuminandola di un intenso colore blu. La forte radiazione prodotta dai baby astri, inoltre, ‘accende’ i gas circostanti facendoli risplendere di un luminoso colore rosso. La composizione chimica delle Bcd riveste grande interesse per gli studiosi, dato che queste realtà contengono quantità relativamente scarse di polveri e pochi elementi più pesanti dell’elio, prodotti nelle stelle e poi sparsi con le esplosioni delle supernove. Condizioni di questo genere rendono, agli occhi degli astronomi, le nane compatte blu particolarmente somiglianti alle loro antenate che si andavano formando nell’Universo primordiale.
Il ritratto di Eso 553-46 è lo scatto più recente nello straordinario album realizzato da Hubble che, in 27 anni abbondanti di attività, ha ricoperto un ruolo d’eccellenza nel perlustrare le pieghe dell’Universo. L’eredità di questo longevo esploratore sarà raccolta dal Jwst (James Webb Space Telescope), nuovo e ancor più potente telescopio spaziale, nato da collaborazione internazionale tra Nasa, Esa e Canadian Space Agency. Il Jwst spiccherà il volo verso il cosmo nella primavera del 2019 e, tenuto conto che Hubble sarà in piena attività fino al 30 giugno 2021, per oltre due anni i due telescopi opereranno in sinergia.