Il Sistema Solare affonda la sue radici in un evento traumatico: uno scontro tra la Via Lattea e una sua vicina scoperta solo in tempi recenti (1994), la galassia nana del Sagittario. Lo afferma uno studio di Nature Astronomy appena pubblicato (articolo: “The recurrent impact of the Sagittarius dwarf on the star formation history of the Milky Way”) e basato sui dati della missione Gaia dell’Esa; l’indagine, coordinata dall’Istituto di Astrofisica delle Canarie, ha visto anche la partecipazione dell’Istituto Nazionale di Astrofisica–Osservatorio Astronomico d’Abruzzo.
Le interazioni tra la Via Lattea e la galassia del Sagittario sono note e sono state oggetto di precedenti lavori: la nana si è rivelata nel tempo una vicina ‘difficile’, dato che ha impattato ripetutamente sul disco della nostra galassia a causa delle forze gravitazionali. Queste interazioni hanno avuto anche un profondo effetto sul movimento delle stelle nella Via Lattea e alcuni studiosi sostengono addirittura che la sua struttura a spirale possa essere dovuta ad almeno tre collisioni, avvenute negli ultimi 6 miliardi di anni. Secondo la nuova ricerca, le increspature prodotte dagli urti sembrerebbero aver scatenato processi di formazione stellare particolarmente intensi, uno dei quali databile all’incirca a 4,7 miliardi di anni fa ovvero l’epoca in cui ha avuto origine il Sistema Solare. Analizzando i dati di Gaia, infatti, gli astronomi hanno individuato tre periodi in cui si è verificato un picco nella nascita di nuove stelle (il primo 5,7 miliardi di anni fa, il secondo 1,9 e il terzo 1), corrispondenti alle occasioni in cui la galassia del Sagittario dovrebbe essere passata attraverso il disco della Via Lattea.
Quindi, la galassia nana avrebbe ‘vivacizzato’ lo stato della Via Lattea, che dopo un’intensa fase iniziale di formazione stellare, aveva raggiunto una sua stabilità. Inoltre, la galassia del Sagittario – che si riduce dopo ogni scontro – sarebbe all’origine di un accrescimento della sua vicina: una parte cospicua della massa stellare della Via Lattea si sarebbe formata proprio per le interazioni con la nana. Il Sole e i suoi pianeti forse non sarebbero esistiti se la galassia del Sagittario non fosse stata attirata dalla forza gravitazionale della nostra, evento che avrebbe ‘dato il la’ alle interazioni sopra citate.
Lo studio di Nature Astronomy, infine, ha individuato una nuova‘fioritura’ di baby stelle che suggerisce un passaggio della nana attraverso il disco della Via Lattea in tempi piuttosto recenti dal punto di vista astronomico (poche centinaia di milioni di anni). Uno sguardo così dettagliato nelle pieghe della nostra galassia – secondo i ricercatori – non sarebbe stato possibile senza lo straordinario apporto di Gaia, in cui il nostro Paese è coinvolto in maniera significativa, tramite l’Asi e l’Inaf che partecipano al Dpac (Data Processing and Analysis Consortium).
In alto: le interazioni tra la Via Lattea e la galassia del Sagittario (Crediti: ESA)