Dopo aver localizzato materiale a basso contenuto organico su Cerere, la sonda Nasa Dawn è al lavoro per individuarne l’origine. «La scoperta di un’alta concentrazione di composti organici vicino al cratere di Ernutet rappresenta un una scoperta interessante – afferma Simone Marchi del SwRI, che ha discusso i risultati dello studio presso l’American Astronomical Society – quello che ci chiediamo è se i composti sono stati trasportati su Cerere dopo la sua formazione o se sono stati sintetizzati in un’area specifica del pianeta attraverso un processo interno. Entrambi gli scenari non rispondono ai nostri dubbi, mancano dei punti critici». Gli scienziati ritengono che Cerere si sia formato, circa 4,5 miliardi di anni fa: studiare la sua origine potrebbe svelare molti dettagli sull’evoluzione e la distribuzione dei composti organici nel nostro sistema solare.
La sua posizione, al confine tra il Sistema Solare interno ed esterno, e la sua composizione suggeriscono un’evoluzione chimica molto complessa. Il ruolo dei composti organici in questo processo non è ancora chiaro, ma ha importanti implicazioni nel campo dell’astrobiologia. Durante la ricerca sono stati utilizzati alcuni modelli che simulavano parametri da impatto: questi hanno evidenziato che il materiale espulso dalle comete, simile per velocità e conformazione a piccoli proiettili, ha perso gran parte dei composti organici a causa dello shock da compressione. Gli asteroidi, al contrario, con velocità da impatto inferiori, possono conservare il 20 o 30 percento dei composti.
Secondo i risultati della ricerca, la distribuzione dei composti su Cerere non sarebbe favorevole all’ipotesi che essi siano stati trasportasti dagli impatti con i piccoli asteroidi della fascia principale. E’ probabiole quindi – si legge nello studio – che i composti si siano formati direttamente sul pianeta nano. «Gli studi precedenti – conclude Marchi – si erano concentrati sulla geologia della regione ricca di composti organici e non erano convincenti circa la loro origine, mentre il nostro studio si è concentrato sulla possibilità che il materiale possa giungere su Cerere attraverso l’impatto di un asteroide o di una cometa».