Due delicati nastri azzurri che emergono dalle profondità dello spazio e si uniscono in un intreccio luminoso: così ha ‘posato’, per l’obiettivo di Hubble, la galassia Ngc 2623, situata nella costellazione del Cancro, ad una distanza di circa 250 milioni di anni luce dalla Terra. Il telescopio Nasa-Esa ha realizzato lo scatto con gli strumenti Acs (Advanced Camera for Surveys) e Wfc3 (Wide Field Camera 3). L’insolito look di questa galassia, classificata anche come Arp 243, si deve ad una collisione tra due galassie e alla loro conseguente fusione (qui la foto in alta risoluzione).
Il violento impatto ha coinvolto le nubi di gas tra le due entità, portandole ad una fase di compressione e rimescolamento, cui ha fatto seguito un’impennata nei processi di formazione stellare. Le aree illuminate di blu che spiccano al centro di Ngc 2623 e nelle polveri che costituiscono le sue ‘code’ sono indicative della presenza di vivaci nursery stellari. I bracci della galassia, che contiene almeno 170 ammassi, si estendono per circa 50mila anni luce da un capo all’altro. Ngc 2623 si trova in una fase avanzata del processo di fusione tra i due soggetti che ne sono all’origine. Secondo gli astronomi, la Via Lattea dovrebbe assumere lo stesso aspetto inconsueto quando, in un arco di tempo di 4 miliardi di anni, entrerà in collisione con la vicina galassia di Andromeda.
Ngc e Arp, sigle che ricorrono di frequente per classificare gli oggetti celesti, sono relative a due cataloghi astronomici. Nello specifico, Ngc è l’acronimo di New General Catalogue of Nebulae and Star Clusters, la monumentale opera pubblicata nel 1888 dall’astronomo danese Johann Dreyer, mentre Arp si riferisce all’Atlas of Peculiar Galaxies, catalogo di 338 galassie curato dallo studioso statunitense Halton Arp e pubblicato nel 1966 dal California Institute of Technology.