Si trova nella costellazione della Balena, ad una distanza di oltre 7 miliardi di anni luce dalla Terra, ed è stato ‘battezzato’ con un complesso codice alfanumerico che sembra quasi una password. Si tratta di Whl J24.3324-8.477, un massiccio cluster galattico il cui centro è stato recentemente ritratto da Hubble con gli strumenti Acs(Advanced Camera for Surveys) e Wfc3 (Wide-Field Camera 3). L’immagine inquadra una porzione di spazio affollata di galassie che spiccano come punti luminosi sullo sfondo scuro e dominata da due oggetti particolarmente brillanti: il primo, che sembra un flash fotografico, è una stella mentre il secondo, situato proprio al centro dell’immagine, è il cuore dell’ammasso Whl J24.3324-8.477 che include anche la propria galassia più splendente (qui in alta risoluzione).

cluster possono contenere centinaia di migliaia di galassie trattenute insieme dalla forza di gravità e sono considerati di grande interesse dagli studiosi per il fatto che in essi materia ed energia oscura svolgono un ruolo chiave nella loro formazione ed evoluzione. Si tratta di fenomeni elusivi su cui lo sguardo degli astronomi è particolarmente puntato ed elementi utili per migliorarne la conoscenza possono essere desunti proprio dall’ analisi di cluster come Whl J24.3324-8.477. Hubble ha realizzato questo nuovo scatto d’autore nell’ambito del programma di osservazioni Relics (Reionization Lensing Cluster Survey), con cui è stata realizzata una mappatura di 41 cluster massicci per individuare le galassie distanti più luminose. I 41 soggetti saranno successivamente studiati dall’erede dello storico telescopio, il James Webb Space Telescope, la cui partenza verso il cosmo è prevista per la primavera del 2019.

Sono numerose le attività come questa per favorire il passaggio di testimone tra il veterano e l’erede. Di recente, infatti, è stata effettuata con Hubble una serie di osservazioni mirate ad individuare i target per la missione del Webb, che hanno poi dato luogo a ben 40 proposte di ricerca per il nuovo telescopio. Tra di esse, ve sono parecchie relative a dati che potranno essere raccolti solo da Hubble e che quindi serviranno per integrare il futuro lavoro del Webb, soprattutto per quanto riguarda lo studio degli esopianeti. Lo scopo di queste osservazioni condotte con Hubble è di ottimizzare le attività del nuovo telescopio, così da consentire agli scienziati che saranno al lavoro con il Webb di poter elaborare le strategie di ricerca migliori.