Juno ha completato l’ottavo sorvolo di Giove. La conferma del successo del fly-by sopra le misteriose nubi del gigante risalente al 24 ottobre, è arrivata con qualche giorno di ritardo, il 31, a causa della congiunzione di Giove con il Sole che ha provocato un rallentamento delle comunicazioni con la sonda.
Durante questo periodo, non vengono effettuati tentativi per l’invio di istruzioni alla sonda in quanto è impossibile verificare se i comandi possano effettivamente essere recepiti da Juno a causa delle interferenze delle particelle cariche provenienti dal Sole. Il procedimento seguito dal team di scienziati prevede la trasmissione delle istruzioni prima dell’inizio della congiunzione solare, i dati vengono cos’ memorizzati a bordo per poi essere inviati a terra dopo l’evento. «Tutti i dati sono stati memorizzati da Juno – ha commentato Ed Hirst del Jet Propulsion Laboratory della Nasa, recentemente nominato project manager della sonda – gli strumenti a bordo hanno lavorato normalmente e hanno trasmesso le informazioni al nostro team scientifico».
Il prossimo flyby di Juno è in programma per il 16 dicembre. A bordo della sonda otto strumenti, tra cui i due esperimenti italiani realizzati con il supporto e il coordinamento dell’ASI. Si tratta della camera a infrarossi con spettrometro JIRAM (Jovian InfraRed Auroral Mapper), uno strumento chiave di JUNO, realizzata da Leonardo-Finmeccanica sotto la guida scientifica dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), e dell’esperimento di radioscienza KaT (Ka-band Translator/Transponder), realizzato da Thales Alenia Space, sotto la responsabilità scientifica della Sapienza Università di Roma.