Lanciata la sfida alle attuali teorie sull’evoluzione stellare. Stiamo parlando di uno studio condotto dall’Università di Montreal grazie ai dati raccolti dal telescopio spaziale Kepler Space Telescope della Nasa, che ha indagato per la prima volta l’interno di KIC08626021 una nana bianca, grande più o meno come la Terra con una massa vicina a quella del Sole.
«Siamo riusciti a mappare l’interno di una nana bianca con una precisione mai raggiunta finora – ha commentato Noemi Giammichele, autrice principale dello studio – lo abbiamo diviso in sezioni trasversali per studiarne la composizione».
Dallo studio, pubblicato su Nature, emerge che la massa del nucleo dell’astro è costituita per la maggior parte – circa l’86% – da ossigeno. Il nucleo della stella si trova ancora allo stato gassoso, privo delle reazioni nucleari che hanno caratterizzato le fasi precedenti della sua evoluzione. Grazie allo studio delle pulsazioni di questo tipo di stelle è possibile analizzare il loro interno e verificare i processi che interessano la composizione del cuore della nana bianca.
I ricercatori sono riusciti a mappare l’interno della stella grazie a una tecnica chiamata astrosismologia che utilizza le pulsazioni che si diffondono all’interno degli astri durante alcune fasi della loro esistenza. Le pulsazioni sono evidenziate dalla variazione di luminosità della stella, percebili da telescopi come Kepler durante il suo periodo di osservazione di due anni. La novità portata dallo studio sta proprio nel fatto che, per la prima volta, gli scienziati sono stati in grado di riprodurre il battito del cuore della stella con la stessa accuratezza delle osservazioni da telescopio.