Nei secoli scorsi il fuoco ha raffreddato il nostro pianeta. Sembra un controsenso, eppure è esattamente quanto sostiene un nuovo studio coordinato dall’Università di Leeds: secondo gli scienziati, le particelle rilasciate nell’atmosfera durante gli incendi nell’era pre-industriale avrebbero provocato una diminuzione della temperatura terrestre del tutto sottostimata in precedenza, ma fondamentale per comprendere l’attuale clima sul nostro pianeta. Quando si scatena un incendio, nell’aria si diffonde una grande quantità di corpuscoli sottili, fenomeno chiamato aerosol atmosferico. Queste particelle riflettono la luce del sole nello spazio, aumentando così la luminosità delle nubi e di conseguenza raffreddando l’aria circostante.
Ad oggi i ricercatori erano convinti che fino al 1750, ovvero precedentemente alla prima rivoluzione industriale, gli incendi fossero piuttosto contenuti e quindi il livello di aerosol nell’atmosfera fosse molto basso. Il nuovo studio, pubblicato oggi su Nature Communications, afferma invece che il fuoco era sulla Terra un elemento decisamente comune anche prima del 1750, e che quindi l’aria terrestre era già densa di particelle in grado di raffreddare l’atmosfera. “I nostri risultati – commenta Douglas Hamilton, leader dello studio – mostrano un gap significativo tra le precedenti stime e l’effettiva concentrazione di aerosol nell’atmosfera pre-industriale. Questo suggerisce una differenza minore del previsto tra gli effetti di raffreddamento da aerosol nell’epoca pre-industriale e in quella moderna.”
Hamilton e colleghi sono giunti a questa conclusione combinando dati di archivio con modelli informatici, in modo da ricostruire la concentrazione di particolato nell’aria prima e dopo il 1750. I risultati suggeriscono addirittura la possibilità di una riduzione di emissione tra il 45% e il 70% dopo la prima rivoluzione industriale: il che suggerirebbe un notevole raffreddamento dell’atmosfera prima dello sviluppo delle industrie. Se confermati, questi risultati potrebbero fornire una nuova chiave per comprendere anche il fenomeno opposto, ovvero il riscaldamento globale. “È impossibile valutare l’effetto della società moderna sul clima – commenta infatti Catherine Scott, co-autrice dello studio – senza una dettagliata comprensione di come si è evoluta storicamente la nostra atmosfera.”