L’ossigeno, si sa, è il principale “ingrediente” per la nascita della vita. Oggi fortunatamente il nostro pianeta è ricco delle preziose molecole di O2, che si trovano in abbondanza nell’atmosfera terrestre e nell’acqua degli oceani. Ma è sempre stato così? No, anzi la comparsa dell’ossigeno sulla Terra è un fatto relativamente recente, se consideriamo i 4.6 miliardi di anni evoluzione della nostra casa planetaria.

Secondo la teoria oggi prevalente, l’ossidazione sarebbe iniziata non prima di un periodo compreso tra 2.5 e 2.3 miliardi di anni fa, durante il cosiddetto Great Oxidation Event (Goe) – la grande ossidazione, appunto. Questo modello afferma che l’ossigeno ha iniziato ad accumularsi nell’atmosfera terrestre, e da quel momento è sempre stato presente.

Ora però un nuovo studio guidato dall’Arizona State University ribalta questa ipotesi: i ricercatori hanno trovato nuove prove che indicherebbero una prima comparsa dell’ossigeno terrestre nel profondo del mare. I risultati, pubblicati su Nature Geoscience, sono stati ottenuti a partire dall’analisi di particolare rocce sedimentarie chiamate McRae Shale, antiche 2.5 miliardi di anni e provenienti dall’Australia occidentale.

“Queste rocce – commenta Chadlin Ostrander, leader dello studio – erano perfette da analizzare perché sono state depositate durante un episodio di ossidazione anomalo precedente al Great Oxidation Event”. Ostrander e colleghi hanno disciolto dei campioni McRae Shale in modo da separare alcuni elementi e misurarne la composizione isotopica.

Utilizzando la spettrometria di massa, gli scienziati hanno così potuto calcolare in particolare la quantità di tallio e molibdeno, isotopi che indicano l’antica presenza di minerali ossidati. Il che significa che 2.5 miliardi di anni fa –  l’età di queste rocce – l’ossigeno doveva essere già presente sul pavimento oceanico.

“La nostra scoperta – conclude Ostrander – ci induce a ripensare l’inizio dell’ossidazione sulla Terra. Secondo noi questo processo non ha avuto inizio nell’atmosfera, bensì nel fondo degli oceani.” Sembrerebbe dunque che le molecole di O2 si siano accumulate nell’acqua molto prima di diffondersi nell’aria, in un periodo precedente alla grande ossidazione. Resta da capire il motivo di questo processo acquatico: una domanda su cui i ricercatori dell’Arizona State University stanno già lavorando, a partire dall’ipotesi che alcuni batteri abbiano iniziato a produrre ossigeno nel fondo del mare.