Il 15 febbraio 2013 un meteorite di 15 metri di diametro ha colpito l’atmosfera alla velocità di 54.000 chilometri orari frantumandosi sopra Chelyabinsk una città nel sud degli Urali, causando oltre 1500 feriti. Per pura coincidenza Proprio nello stesso giorno si riuniva il Copuos il Comitato per l’Uso Pacifico dello Spazio delle Nazioni Unite per finalizzare una raccomandazione sulle strategie di difesa della terra dai possibili impatti di asteroidi. A cinque anni dall’episodio di Chelyabinsk la necessità di dotarsi di un sistema di difesa dai Near Earth Objects è sempre più crescente e molti paesi hanno messo in atto strategie per contenere i rischi.
‘Da alcuni anni anche l’Europa è attiva nella sorveglianza degli asteroidi a rischio – commenta Ettore Perozzi di Asi – qualche mese dopo l’evento di Chelyabinsk veniva inaugurato all’ESRIN di Frascati il Centro di Coordinamento Asteroidale dell’Agenzia Spaziale Europea che metteva a frutto le competenze di eccellenza della comunità scientifica italiana nel campo. Oggi l’ASI ha la leadership nella realizzazione di un telescopio di nuova generazione, chiamato “flyeye” per le sue ottiche particolari che ricordano l’occhio di una mosca, che avrà un ruolo decisivo nella individuazione tempestiva di corpi celesti in rotta di collisione con la Terra paragonabili al superbolide di Chelyabinsk’.
La Nasa ha dato il via al NEO Observations Program che si concentra sulla ricerca di asteroidi con lo scopo di trovarli in tempi abbastanza brevi da consentire delle adeguate misure di difesa. A gennaio 2018 la scoperta di oggetti vicini alla terra ha superato la soglia dei 17.500 elementi con un aumento dell’84% da gennaio 2013. L’agenzia spaziale americana ha anche costituito un comitato ad hoc per la difesa del pianeta il Planetary Defence Coordination Office, incaricato di rilevare gli oggetto potenzialmente pericolosi le cui orbite possono raggiungere le vicinanze della Terra. Il comitato emette avvisi sui potenziali impatti fornendo comunicazioni tempestive e coordina le misure di sicurezza per conto del governo degli Stati Uniti. Grazie ai telescopi di ultima generazione e alla fruibilità sempre maggiore dei dati su questi oggetti, siamo in grado di monitorare circa 8000 asteroidi potenzialmente rischiosi grazie anche alle collaborazioni internazionali su larga scala, che consentono un monitoraggio dei cieli sempre più preciso.