Lo scorso 19 febbraio alle 15:39, ora italiana, il razzo vettore Falcon 9 della Space X ha portato in orbita con successo la navicella cargo Dragon, lanciata dalla piattaforma 39A del Kennedy Space Center, in Florida, la stessa utilizzata negli anni Sessanta e Settanta per le missioni lunari Apollo, compresa la numero 11.
Il pad 39A torna dunque in attività, dopo 6 anni di stop successivi al pensionamento dello shuttle, con il lancio di un veicolo privato. Il primo stadio del Falcon 9 è atterrato con successo presso la piattaforma di atterraggio Landing Zone 1 di Cape Canaveral. Subito dopo l’immissione in orbita da parte del secondo stadio, è stata confermata l’apertura dei pannelli solari della capsula.
A bordo della decima missione di Dragon, 2,5 tonnellate tra rifornimenti, attrezzature scientifiche e alcuni strumenti che permetteranno l’avvio di nuove sperimentazioni diretti verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Tra questi, c’è anche SAGE III (Stratosferic Aerosol and Gas Experiment-III) uno strumento di osservazione della Terra, che utilizza il sofisticato sistema di puntamento Hexapod realizzato a Torino, da Thales Alenia Space (insieme a OHB Italia), per conto dell’Agenzia Spaziale Europea. Sage III è stato realizzato per misurare le componenti dell’atmosfera della Terra, dalla troposfera alla stratosfera, e i relativi cambiamenti climatici e con il contributo italiano Hexapod, sarà possibile effettuare queste misurazioni con estrema precisione e stabilità.
La navicella Dragon arriverà a destinazione mercoledì 22 febbraio. Successivamente Sage e Hexapod saranno installati sulla struttura della Stazione Spaziale Internazionale tramite il braccio robotico della stazione.
E’ la prima volta che il Kennedy Space Center, dal quale sono stati lanciati i più famosi vettori statunitensi, Shuttle compreso, apre ai privati. In attesa che i privati, nel 2018, riportino gli americani in orbita sulla ISS partendo dagli Stati Uniti.