I “cuori oscuri” delle galassie, buchi neri supermassicci che regnano al centro della maggior parte delle dimore stellari, possono contenere una quantità di materia corrispondente a diversi miliardi di masse solari. Di recente gli scienziati hanno ipotizzato la presenza di una struttura ad anello composta da polveri e gas che si estende attorno ai buchi neri. Questa particolare ciambella cosmica verrebbe riscaldata dal più ampio disco di accrescimento, a sua volta reso estremamente caldo dal materiale stellare in “caduta libera” nel buco nero.

In alcuni casi questo processo può portare all’emissione di potenti getti di particelle elettricamente cariche, che idealmente possono essere osservate da Terra sotto forma di raggi X. Il problema è che la struttura ad anello, in base ai calcoli degli astronomi, dovrebbe misurare soltanto qualche centinaia di anni luce: una zona di spazio piuttosto piccola, il che rende più difficile catturarne le radiazioni.

Ora per la prima volta gli scienziati ci sono riusciti, grazie all’alleanza di una potente coppia di occhi sulla Terra e nello spazio: quelli dell’osservatorio Alma dell’Eso e quelli del telescopio orbitale Chandra della Nasa. I due strumenti hanno permesso di rilevare il nucleo galattico attivo di una galassia a spirale, nome in codice NGC5643, evidenziando la struttura a ciambella così difficile da catturare.

Prima Alma ha individuato una forma allungata che circondava il buco nero a circa 80 anni luce di distanza; la stessa zona è stata poi scandagliata da Chandra, che ha confermato la presenza della struttura circolare ipotizzata dai recenti modelli astronomici.

I risultati, pubblicati su Astrophysical Journal, mostrano che la struttura osservata misura in tutto circa 200 anni luce e ha una massa piuttosto disomogenea, che presenta grumi più densi di polveri e gas.

Si tratta del primo oggetto di questo genere confermato indipendente da due telescopi. Ad aggiungere valore alla scoperta, il fatto che i dati raccolti da Chandra e Alma sulla ciambella cosmica attorno al buco nero di NGC5643 si estendano dai raggi X fino alle lunghezze d’onda millimetriche.