Daria Guidetti @guidettidaria
Non facciamoci mancare niente. Con questo Natale facciamo il pieno di corpi minori del Sistema solare. Non solo la cometa Wirtanen e le meteore Geminidi: avremo anche un asteroide.
Attore non protagonista di questo cielo di fine anno è infatti l’asteroide (163899) 2003 SD220 – questa la sua sigla identificativa, un po’ asettica come tutti i codici alfanumerici. Diamogli quindi un nomignolo simpatico, per esempio… Mr Potato! Perché il nome del personaggio che interviene nei momenti salienti nel cartone animato Peppa Pig (versione inglese)? È presto detto: osservazioni recenti del radiotelescopio di Arecibo ne hanno mostrato una forma piuttosto elongata, da renderlo somigliante a una patata.
Questo asteroide è interessante anzitutto perché rientra fra quelli classificati come potenzialmente pericolosi (Pha, Potentially Hazardous Asteroid): Mr Potato è infatti un bel sassone di circa 1 km di diametro – le ultime stime dicono circa 800 metri – che sabato prossimo, 22 dicembre, sfrecciando a oltre 22mila km/h, passerà a “soli” 2,8 milioni di km dalla Terra.
La distanza in gioco ci fa tirare un sospiro di sollievo: in pratica non corriamo alcun pericolo di impatto. Queste distanze, però, sono per gli astronomi bazzecole, quisquilie, pinzellacchere, come direbbe il mitico Totò – o, per i più piccini, come direbbe Anacleto, il gufo “altamente istruito” della Spada nella Roccia.
Se un asteroide di queste dimensioni colpisse il nostro pianeta, (statisticamente si stima che capiti una volta ogni milione di anni), le conseguenze sarebbero catastrofiche: distruzione ma anche effetti pesanti sul clima della Terra a livello globale. È quindi importante e necessario monitorare asteroidi come Mr Potato e misurare i loro parametri orbitali con la massima precisione possibile.
Viste le dimensioni dell’asteroide in questione e il suo “passaggio ravvicinato”, l’occasione è ghiotta per effettuare osservazioni radar dedicate a Mr Potato – che risulta, nientepopodimeno, l’obiettivo radar più brillante dell’anno!
Proprio oggi, lunedì 17 dicembre, l’Agenzia spaziale italiana (Asi), l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), ed il Jet Propulsion Laboratory della Nasa (Jpl) hanno effettuato osservazioni radar a tre, facenti parte di una campagna osservativa intercontinentale, a cui partecipano anche altre antenne del mondo.
Giuseppe Pupillo, ricercatore all’Inaf Ira di Bologna, qui alle prese con il tracciamento dell’asteroide alla Stazione radioastronomica di Medicina. Crediti: Daria Guidetti / Media Inaf
Le forze schierate nelle osservazioni odierne, alle 13:53 ora locale italiana, sono rispettivamente: la parabola dell’Osservatorio di Goldstone (Nasa/Jpl) da 70 metri, situata nel deserto del Mojave in California; il Sardinia Radio Telescope (San Basilio, Cagliari) in configurazione Sdsa (Sardinia Deep Space Antenna) da 64 m per l’Asi; e la parabola Vlbi da 32 metri a Medicina (Bologna) per l’Inaf.
«Stiamo partecipando a un esperimento radar bistatico intercontinentale che ci darà l’opportunità di mettere alla prova alcuni nuovi sistemi di acquisizione e modalità osservative radar», spiega Giuseppe Pupillo, astronomo della Stazione radioastronomica di Medicina. «Tra questi, il prototipo di uno spettrometro ad alta risoluzione, sviluppato qui a Medicina, che opererà in tempo reale sui segnali ricevuti».
«Si tratta della prima volta che la Sardinia Deep Space Antenna viene utilizzata per fare osservazioni di asteroidi, in linea con i progetti dell’Agenzia spaziale italiana nel campo del monitoraggio di questi oggetti», ricorda Ettore Perozzi, responsabile per l’Asi della Space Situational Awareness (Ssa).
Nell’esperimento di oggi, l’asteroide in questione è stato “bersagliato” dalla parabola di Goldstone con onde radio alla frequenza di 8.6 GHz che, dopo aver colpito Mr Potato, sono state riflesse a Terra pronte per essere ricevute dalle antenne italiane “in ascolto”.
Sembra che tutto sia andato bene – gli echi riflessi sono stati ricevuti “forti e chiari”, ovvero con un rapporto segnale/rumore eccellente – ma già si stanno preparando nuove osservazioni radar.
Il resto alla prossima puntata. Restate in ascolto anche voi, e, intanto, buone feste.
@mediainaf