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«L’era Apollo ci ha insegnato che più l’umanità è lontana dalla Terra, più dipendiamo dalla scienza per proteggere e sostenere la vita umana su altri pianeti» lo ha detto Nicky Fox, amministratore associato dello Science Mission Directorate della Nasa annunciando la selezione di due strumenti per lo studio della superficie lunare.
Duster (DUst and plaSma environmenT survEyoR) e Spss (South Pole Seismic Station) sono i carichi utili con priorità strategica che saranno lanciati con la missione Artemis IV, programmata per la fine del 2028. I due strumenti contribuiranno ad implementare le conoscenze sul Polo Sud lunare a supporto dei futuri insediamenti.
Duster è un rover. Misurerà la polvere e il plasma attorno al sito di atterraggio. Lo scopo è osservare come l’ambiente reagisce alla presenza e alle attività di esplorazione umana. La stazione Spss raccoglierà dati sulla struttura interna della Luna per comprendere meglio i processi geologici. Il sismometro di bordo registrerà la frequenza con cui la Luna viene colpita da meteoriti e come questo può influenzare la presenza umana.
Intanto, tra febbraio e aprile 2026 è previsto il lancio della seconda missione Artemis. A tre anni dall’inizio del programma che riporterà l’uomo sulla Luna, un equipaggio volerà intorno al nostro satellite per un viaggio di 10 giorni.
Immagine di copertina: superficie del Polo Sud lunare – Crediti: Nasa, Ernie Wright




