👉 Seguici anche sul nostro canale WhatsApp! 🚀

Durante la formazione del Sistema Solare, la potente attrazione gravitazionale di Giove sconvolse le orbite di rocce e polveri alla sua portata. Le collisioni provocate da queste perturbazioni hanno generato goccioline incandescenti di silicato (silicio e ossigeno) chiamate condrule.

In un nuovo studio pubblicato su Scientific Report, un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e dell’Università di Nagoya in Giappone, spiegando l’origine delle condrule, dimostra che la nascita dei pianeti ha dato origine a queste rocce fuse.

«Il legame genetico tra la formazione di Giove e delle condrule determina che il pianeta si sia formato 1,8 milioni di anni dopo l’epoca delle cosiddette inclusioni ricche di calcio e alluminio (ossia l’inizio della storia del nostro sistema planetario), anticipandoi la formazione del pianeta gigante rispetto alle datazioni precedenti» ha spiegato Diego Turrini, ricercatore Inaf e coautore dello studio.

Le condrule sono piccole sfere, tra 0,1 e 2 millimetri, assimilate negli asteroidi in formazione e analizzati quando sono caduti sulla Terra come meteoriti. Gli scienziati non erano riusciti ancora a spiegare la loro forma tondeggiante e alcune caratteristiche che avrebbero richiesto un rapido raffreddamento.

La ricerca si è basata su nuovi modelli in cui è stata simulata la rapida crescita della forza di gravità di Giove durante la sua formazione. La velocità degli impatti tra materiale roccioso fuso e il ghiaccio evaporato avrebbe generato le condrule.

«I risultati sono sorprendenti – ha detto Turrini – Le caratteristiche e la quantità di condrule generate in queste simulazioni sono in accordo con i dati provenienti dai meteoriti. Inoltre, la produzione massima di condrule coincide con la fase di rapida acquisizione di gas da parte di Giove, che ha portato alla sua enorme massa. Poiché i dati dei meteoriti indicano che la formazione di condrule ebbe il picco 1,8 milioni di anni dopo l’inizio del Sistema solare, possiamo affermare di aver riconosciuto con precisione anche il momento della nascita di Giove».

Il meccanismo che dà origine alle condrule è spiegato da Sin-iti Sirono dell’Università di Nagoya e coautore dello studio. «Quando gli antichi planetesimi si scontravano, l’acqua contenuta al loro interno vaporizzava istantaneamente generando espansioni di vapore simili a piccole esplosioni. Questo processo frantumava e raffreddava la roccia silicatica fusa in gocce molto piccole, dando origine alle condrule che oggi osserviamo nei meteoriti. ll modello descritto nel nostro lavoro riesce a spiegare l’esistenza e le caratteristiche delle condrule grazie a un processo naturale, ossia l’evaporazione ed espansione dei ghiacci cometari, in risposta a fenomeni altrettanto naturali avvenuti in concomitanza con la formazione di Giove nella nebulosa solare».

Lo studio apre una nuova finestra sulla conoscenza dell’evoluzione del Sistema Solare. Gli scienziati si aspettano che l’analisi di condriti di differenti epoche permetterà di ricostruire la sequenza di nascita dei pianeti.

 

Immagine di copertina: Condrule tonde visibili in una sezione del meteorite Allende al microscopio – Crediti: Akira Miyake, Università di Kyoto