«Everything, Everywhere, All at Once». Prendendo in prestito il titolo dell’omonimo film, António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha riassunto l’urgenza di agire contro la crisi climatica. Lo ha fatto nel commentare l’ultimo report dell’Ipcc, AR6 Synthesis Report – Climate Change 2023, pubblicato lunedì 20 marzo. «Questo rapporto – ha detto Guterres – è un chiaro invito ad accelerare in modo massiccio gli sforzi per il clima da parte di tutti i Paesi, di tutti i settori e in tutte le scale temporali.»

Un rapporto di sintesi

Il nuovo, attesissimo report dell’Ipcc, il gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, è stato approvato a conclusione di una sessione di una settimana a Interlaken, in Svizzera.

È l’ultima tappa del Sesto Rapporto di Valutazione sui Cambiamenti Climatici (AR6) e può essere considerata la ‘sintesi delle sintesi’ di quanto sappiamo ad oggi su come il cambiamento climatico causato dall’uomo influenza il nostro pianeta e su cosa possiamo fare per contrastare la crisi climatica. Il documento infatti integra i risultati di tre rapporti speciali, Global Warming of 1,5°C (2018), Climate Change and Land (2019), Ocean and Cryosphere in a Changing Climate (2019), e tre gruppi di lavoro del Sesto Rapporto dell’Ipcc, The Physical Science Basis (2021), Impacts, Adaptation and Vulnerability (2022) Mitigation of Climate Change (2022). Si tratta dunque di una sintesi di cinque anni di studi e analisi interdisciplinari sul clima del nostro pianeta, a partire dalla sfida senza precedenti individuata nel 2018 dall’Ipcc: contenere il riscaldamento globale entro 1.5°C.

Oggi, affermano gli autori del nuovo report, questa sfida è diventata ancora più grande a causa del continuo aumento delle emissioni di gas serra. Ormai è chiaro: gli attuali piani dei governi mondiali per affrontare il cambiamento climatico sono insufficienti, e serve un urgente cambio di rotta.

E infatti la prima versione disponibile del Report di Sintesi Climate Change 2023 è proprio quella rivolta ai policy makers. Con una semplice indicazione che prevale su tutte: le soluzioni scientifiche e tecnologiche per ridurre le emissioni di gas serra e adattarsi ai cambiamenti climatici causati dall’uomo sono già disponibili, bisogna solo applicarle.

Il clima di oggi

«L’umanità è su una sottile lastra di ghiaccio, e quel ghiaccio si sta sciogliendo velocemente», ha detto António Guterres nell’apertura del suo video messaggio durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo report dell’Ipcc.

Più di un secolo di utilizzo di combustibili fossili e di uso non sostenibile dell’energia e del suolo ha già portato a un riscaldamento globale di 1,1°C rispetto ai livelli preindustriali. Rispettare l’obiettivo posto dalle Nazioni Unite di contenere il riscaldamento globale entro 1,5°C diventa dunque sempre più una corsa contro il tempo.

Lo dimostrano gli eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti e più intensi negli ultimi anni: ondate di calore, siccità, piogge torrenziali, alluvioni, con un progressivo aumento dei rischi per la sicurezza e la salute umana. Tutto questo è supportato anche dai dati satellitari, come ha sottolineato l’Agenzia Spaziale Europea in un articolo a commento del report dell’Ipcc.

L’insicurezza alimentare e idrica è un altro fenomeno strettamente legato al clima, e destinata ad aumentare con l’aumento del riscaldamento globale. Quando poi i rischi si combinano con altri eventi avversi, come pandemie o conflitti, diventano ancora più difficili da gestire, come è stato ampiamente dimostrato negli ultimi anni.

Ecco che, parlando del clima di oggi, il nuovo report dell’Ipcc fornisce un’analisi lucida sui danni che stiamo già subendo direttamente causati dal cambiamento climatico, colpendo in modo particolare le persone più vulnerabili.

La strada verso il clima del futuro

Le soluzioni, ribadiscono i firmatari del rapporto Ipcc, stanno in uno sviluppo resiliente al clima. La parola chiave è adattamento. Occorrono infatti misure di adattamento ai cambiamenti climatici da intraprendere attraverso azioni mirate, volte a ridurre o evitare le emissioni di gas serra.

Accesso a energia e tecnologie pulite, elettrificazione a basse emissioni di carbonio, aumento e miglioramento dei trasporti pubblici: sono queste alcune delle azioni necessarie per migliorare la qualità dell’aria e di conseguenza la salute. Addirittura, i benefici economici per la salute delle persone derivanti dal solo miglioramento della qualità dell’aria sarebbero all’incirca uguali, o forse addirittura superiori, ai costi per ridurre o evitare le emissioni, afferma il report.

Nel complesso, sostengono gli esperti, il capitale globale è sufficiente per ridurre rapidamente le emissioni di gas serra, a patto di ridurre le barriere esistenti.  I cambiamenti nel settore alimentare, nel settore dell’energia elettrica, nei trasporti, nell’industria, negli edifici e nell’uso del territorio possono contribuire in modo sostanziale alla riduzione di queste barriere.

Per questo, sarà fondamentale aumentare i finanziamenti agli investimenti per il clima. I governi, attraverso finanziamenti pubblici e segnali chiari agli investitori, sono dunque chiamati in prima linea per la riduzione di queste barriere, così come gli investitori, le banche centrali e le autorità di regolamentazione finanziaria. Tutti questi cambiamenti devono avvenire ora perché, come ha sottolineato Guterres, «Non abbiamo un attimo da perdere».

Per saperne di più

Ecco alcune risorse utili, in italiano e in inglese, per approfondire gli studi dell’Ipcc sul cambiamento climatico:

 

Crediti immagine in apertura: Ipcc – Nazioni Unite