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Una sonda spaziale della Nasa sta anticipando il suo sorvolo ravvicinato al Sole, donando agli astronomi un regalo di Natale unico.

Infatti, la sonda Parker Solar Probe passerà a 6,1 milioni di chilometri dal Sole alle 12:53 (ora italiana) del 24 dicembre e viaggerà a 191 chilometri al secondo. Si tratta del sorvolo più vicino al Sole mai effettuato da parte di un veicolo spaziale.

«Alla vigilia di Natale di quest’anno, la Parker Solar Probe sarà l’oggetto spaziale che più si è avvicinato a una stella» ha detto lo scienziato Nour Rawafi, supervisore della missione presso il Johns Hopkins University Applied Physics Lab (Apl).

Il veicolo spaziale non sarà in contatto con la Terra durante il flyby, ma è programmato per inviare un segnale il 27 dicembre per confermare che ha superato il sorvolo e inizierà a trasmettere informazioni all’inizio di gennaio.

Parker Solar Probe, giunta al suo ventiduesimo volo vicino al Sole da quando è stata lanciata nel 2018, è schermata da un sistema di protezione termica. «Lo scudo termico sta funzionando meglio del previsto» ha detto Betsy Congdon, ingegnere capo per il sistema di protezione termica di Apl «Lo abbiamo progettato per resistere a temperature ben più alte rispetto a quelle che incontrerà».

Nelle prove termiche a terra prima del lancio, il materiale di cui si compone lo scudo sembrava diventare più bianco alle alte temperature, migliorando le sue prestazioni, anche se all’epoca non era chiaro se si trattasse di un effetto reale o di una distorsione dei test. «Pensiamo che sia verosimile che il rivestimento migliori le sue prestazioni man mano che diventa più caldo», ha dichiarato Congdon.

Lo scudo termico è largo 2,4 metri e spesso 11 centimetri, è composto di un particolare tipo di schiuma di carbonio ed è progettato per resistere a temperature fino a 1.377 gradi centigradi.

«Altri sistemi sul veicolo spaziale stanno funzionando meglio di quel che ci aspettassimo» ha affermato Rawafi. Un esempio sono i pannelli solari della sonda, che si stanno degradando meno di quanto previsto prima del lancio.

La sonda sta fornendo agli scienziati dati chiave sul vento solare e sulla corona. Questo sta aiutando i ricercatori a saperne di più sul sole stesso e sulle altre stelle. Parker ha anche fornito dati su Venere durante i suoi numerosi sorvoli del pianeta con la tecnica della “fionda gravitazionale”.

Queste osservazioni, combinate con i dati di altre missioni, sono particolarmente utili quando il Sole attraversa il picco massimo del suo ciclo di attività magnetica, ogni 11 anni. «Grazie anche ai dati di ricerca eliofisica messi a disposizione dalla flotta di missioni interplanetarie poste a diverse distanze dal sole, abbiamo un’enorme opportunità di comprendere ciò che Parker sta vedendo in modo estremamente dettagliato» ha detto Nicholeen Viall, ricercatrice presso il Goddard Space Flight Center della Nasa.

Nell’immagine in alto, la sonda Parker Solar Probe (Crediti: Nasa, Johns Hopkins Apl, Steve Gribben)