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Piccole montagne, colline e lunghi canyon che si snodano nelle profondità oceaniche: sono questi i paesaggi inediti che emergono da una mappatura dei fondali marini della Terra effettuata con il satellite Swot (Surface Water and Ocean Topography), una missione congiunta Nasa-Cnes (Centre National d’Etudes Spatiales).

Il monitoraggio di Swot è al centro di un nuovo studio di Science, frutto delle ricerche di un team della Scripps Istitution of Oceanography dell’Università della California-San Diego e del Cnes. Il satellite, lanciato il 16 dicembre 2022 da un Falcon 9, ha come obiettivi la prima mappatura globale delle acque superficiali del nostro pianeta, l’osservazione della topografia degli oceani e il monitoraggio dei cambiamenti delle acque nel corso del tempo.

Grazie agli strumenti di Swot, è stato possibile realizzare la mappatura più precisa dei fondali marini sino a questo momento. Gli autori dello studio ritengono che questo risultato possa avere numerose applicazioni in vari ambiti di studio, dalla tettonica alla biodiversità fino alle dinamiche sottese a fenomeni estremi come gli tsunami.

Le rilevazioni di Swot, che misura la superficie del mare in due dimensioni, hanno permesso di integrare efficacemente quelle effettuate tradizionalmente con il sonar; l’utilizzo del satellite, infatti, ha permesso di raccogliere dati a una maggiore risoluzione e in un minore lasso di tempo. I ricercatori hanno utilizzato per lo studio i dati acquisiti dall’aprile 2023 al luglio 2024, a una risoluzione di 8 chilometri.

In pratica – spiegano gli autori – i dati raccolti in un anno sono più efficaci di quelli raccolti nei precedenti 30 anni con le tecniche tradizionali. Grazie a una maggiore risoluzione, i ricercatori hanno individuato una serie di paesaggi sottomarini che appunto erano ancora ignoti e la cui presenza può influenzare le correnti oceaniche e le dinamiche del clima. Per esempio, potranno ricevere un nuovo impulso gli studi sulla miscelazione degli oceani (ocean mixing), un fenomeno insidioso che minaccia gli ecosistemi e ha un ruolo rilevante pure nel cambiamento climatico.

Anche altre discipline – concludono gli studiosi – potranno giovarsi di questa nuova mappatura: dalla geodesia, alla navigazione sino all’ecologia della zona bentonica.

In alto: il satellite Swot (Crediti: Nasa) 

In basso: la mappatura realizzata con i dati di Swot (Crediti: Yao Yu et alii – Science 2024)