Ha festeggiato poco più di un mese fa 12 anni di permanenza sul Pianeta Rosso e ora celebra un significativo traguardo nella sua attività di ricerca: il ‘recordman’ in questione è Curiosity, rover della Nasa impegnato nell’analisi della geologia e del clima di Marte.
Il veicolo, infatti, ha utilizzato il suo strumento ChemCam (Chemistry and Camera) per la milionesima volta; il dispositivo, posto in cima all’antenna di Curiosity, impiega un laser per vaporizzare i materiali rocciosi e poi ne analizza la composizione con uno spettrografo di bordo. ChemCam è stato sviluppato congiuntamente dal Los Alamos National Laboratory, dal Centre National de la Recherche Scientifique e da un gruppo di atenei sotto la supervisione dell’Institut de Recherche en Astrophysique et Planétologie.
In oltre 12 anni di attività, lo strumento ha ricoperto un ruolo di primo piano nella missione di Curiosity e ha compiuto scoperte di grande rilievo. Tra esse figura l’individuazione degli ossidi di manganese (nel 2016), indicativi di probabili livelli elevati di ossigeno nell’atmosfera dell’antico Marte. Nel 2017, invece, ChemCam ha rilevato – per la prima volta – tracce di boro nei sali del cratere Gale; il boro ha un ruolo importante nella chimica prebiotica, dato che supporta la formazione dell’acido ribonucleico.
Successivamente, nel 2019, ChemCam ha scoperto che la superficie del Pianeta Rosso un tempo doveva ospitare laghetti salati e poco profondi; questi bacini avevano vissuto fasi alterne di aridità e di ricchezza d’acqua, da cui gli studiosi hanno dedotto che il clima passato di Marte non era stabile. Lo strumento inoltre ha fornito la prima analisi di Glen Torridon, un’area del cratere Gale il cui sostrato roccioso era stato modificato dalla presenza di acqua di falda in un remoto passato.
La missione di Curiosity, inizialmente, doveva durare circa due anni: sono trascorsi più di 12 anni e il rover è ancora in piena attività, impegnato nell’esplorazione di nuove aree di Marte con il prezioso supporto dei suoi strumenti. Il raggiungimento del milionesimo utilizzo di ChemCam, secondo la principal investigator Nina Lanza, «non solo rappresenta un notevole risultato tecnico per lo strumento, ma anche quantità impressionante di dati chimici dalla superficie di Marte».
In alto: il rover Curiosity (Crediti: Nasa)