Secondo un gruppo di ricerca europeo i cosiddetti tornado solari contrariamente a quanto si vede nelle immagini dell’osservatorio Nasa Sdo in realtà non ruotano affatto
I tornado solari non esistono, o meglio, non dovrebbero chiamarsi così. E’ la conclusione a cui è giunto un gruppo di ricercatori dell’Università di Glasgow, di Tolosa dell’Osservatorio di Parigi e dell’Accademia delle scienze della Repubblica Ceca.
Secondo lo studio realizzato dal team, queste strutture formate da plasma magnetizzato in apparente rotazione velocissima, e quindi simili nell’aspetto alle trombe d’aria terrestri, in realtà non ruotano affatto. Sarebbero quindi state erroneamente definite. La causa? Una sorta di illusione ottica derivata dal fatto che le osservazioni compiute fino oggi si sono basate su immagini a due dimensioni. Come quelle prodotte dallo strumento Aia montato del Solar dynamics observatory della Nasa. I filmati in luce ultravioletta di Sdo mostrano infatti plasma caldo che sembra ruotare vorticosamente dando vita a una gigantesca struttura dall’aspetto paragonabile ai tornado terrestri.
Usando l’effetto doppler gli autori dello studio hanno potuto osservare tali fenomeni attraverso una terza dimensione che ha consentito di misurare velocità, direzione, temperatura e densità del plasma in movimento. Grazie ai dati raccolti è stato scoperto che il campo magnetico associato alle protuberanze solari non è verticale e che il plasma si muove principalmente in direzione orizzontale, lungo le linee del campo magnetico. Tuttavia nelle immagini si continuano a vedere strutture a tornado. Ciò avviene a causa degli effetti di proiezione, per cui le informazioni sulla linea di vista sono compresse sul piano del cielo.
Fenomeni di questo tipo sono osservati sul Sole da circa 100 anni, e sono stati definiti tornado solari per via dell’apparente aspetto a vortice che oggi sappiamo essere solo una sorta di errore di prospettiva. Le analogie, in ogni caso, finivano qui: i nostri tornado sono generati da venti molto intensi e si muovano sulla superficie del pianeta mentre gli omonimi solari sono formati da gas magnetizzati e non si spostano dalla zona in cui sono generati