Il fenomeno noto come ‘anello di Einstein’ immortalato dal telescopio nel cluster galattico Sdss J0146-0929
Un variegato ed armonioso insieme di forme, luci e colori: così si è presentato allo sguardo di Hubble l’ammasso di galassie battezzato con il complesso codice alfanumerico Sdss J0146-0929. I cluster sono realtà di vaste dimensioni, costituite da centinaia di galassie tenute saldamente insieme dalla forza di gravità. Sdss J0146-0929 ne presenta una grande ‘famiglia’ in cui spiccano soprattutto quelle a spirale e quelle di forma ellittica, di differenti dimensioni e visibili in vari orientamenti. La massa del cluster fotografato dallo storico telescopio Nasa-Esa è sufficientemente grande per dare luogo a distorsioni dello spazio-tempo nei propri dintorni e creare delle singolari strutture ad arco che sembrano abbracciare il ‘cuore’ dell’ammasso.
Questi archi sinuosi ed eleganti sono indicativi di un fenomeno noto come ‘anello di Einstein’, che si produce quando la luminosità proveniente da oggetti distanti, ad esempio quella delle galassie, si imbatte in una massa ‘extra large’ come quella di Sdss J0146-0929. Nell’immagine realizzata da Hubble, la luce di una galassia di fondo viene deviata e distorta intorno al cluster e quindi forzata a viaggiare verso la Terra lungo strade diverse, creando l’effetto ottico che vediamo.
Hubble, che il prossimo 24 aprile festeggerà 28 anni di attività, continua a rivestire un ruolo di primo piano nel perlustrare le pieghe dell’Universo. L’eredità di questo longevo esploratore sarà raccolta dal Jwst (James Webb Space Telescope), nuovo e ancor più potente telescopio spaziale, nato da una collaborazione internazionale tra Nasa, Esa e Canadian Space Agency. Il Jwst spiccherà il volo verso il cosmo nel 2020e, tenuto conto che Hubble sarà in piena attività fino al 30 giugno 2021, i due telescopi potranno operare in sinergia.