Il 6 agosto 2014 un’ambiziosa e complessa missione di esplorazione spaziale raggiungeva il suo obiettivo, schiudendo nuovi scenari di ricerca: si tratta della sonda Rosetta dell’Esa che, dopo oltre 10 anni di viaggio (era stata lanciata il 2 marzo 2004), arrivava alla sua destinazione, la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
Rosetta è stata la missione principale nell’ambito del programma Esa Horizon 2000 per l’esplorazione dei corpi celesti minori del Sistema Solare. Il suo compito è stato indagare l’origine delle comete e le relazioni tra la loro composizione e la materia interstellare, per meglio comprendere il passato del nostro sistema planetario.
La sonda, quindi, è stata la prima ad avvicinarsi a una cometa in viaggio verso il Sistema Solare interno, osservandone i cambiamenti prodotti dall’irraggiamento del Sole. 67P/Churyumov-Gerasimenko, scoperta nel 1969, è una cometa periodica appartenente alla famiglia delle gioviane e, prima dell’arrivo della sonda, era stata osservata dal telescopio Hubble. La missione Rosetta, inoltre, è stata la prima a rilasciare sulla superficie di una cometa un lander, Philae, che ha studiato e fotografato l’ambiente intorno alla zona di atterraggio.
I dati raccolti da Rosetta hanno permesso di conoscere più a fondo la natura delle comete e il loro ruolo nella storia del Sistema Solare, riservando anche sorprese al team scientifico della missione: ad esempio, la forma del nucleo di 67P si è rivelata diversa (ha due lobi) da come era stato ipotizzato. La missione, inoltre, continua a ‘parlarci’: la vastità del suo database costituisce un tesoro prezioso cui la comunità scientifica attinge ancora oggi, a quasi 8 anni dalla conclusione della missione (30 settembre 2016).
Rosetta ha lasciato anche un’importante eredità tecnologica, in termini di strumenti e schemi orbitali, che è stata proficuamente impiegata in altre missioni esplorative dell’Esa in fase di sviluppo (Hera) o già avviate (Juice e BepiColombo).
Rosetta può vantare un significativo contributo del comparto scientifico e industriale nostro paese, che ha visto il coinvolgimento dell’Agenzia Spaziale Italiana, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, di alcuni atenei (Napoli Parthenope, Politecnico di Milano e Padova) e dell’industria (Leonardo e Telespazio).
Per approfondire: leggi l’intervista ad Amalia Ercoli Finzi sulla missione Rosetta pubblicata sulla rivista Spazio 2050.
In alto: la cometa 67P vista dalla fotocamera Osiris di Rosetta il 3 agosto 2014 a una distanza di 285 km (Crediti: Esa/Rosetta/Mps for Osiris Team Mps/Upd/Lam/Iaa/Sso/Inta/Upm/Dasp/Ida)