La propagazione delle onde sonore su Marte varia in base al luogo e alla temperatura. Un nuovo studio sul suono condotto in vari momenti e in diversi punti del pianeta rosso, indica un comportamento diverso rispetto a quello a cui siamo abituati sulla Terra.
Fin dal 2021, quando Perseverance è atterrato su Marte, i microfoni della Supercam del rover della Nasa hanno reso note le proprietà acustiche dell’atmosfera marziana, sia ascoltando fonti sonore artificiali come l’elicottero Ingenuity, sia captando suoni naturali.
Tenendo in considerazione questi dati, un team di scienziati francesi e statunitensi ha analizzato in dettaglio le caratteristiche del suono nei primi 20 metri dell‘atmosfera di Marte. I risultati sono stati pubblicati su JGR: Planets.
Grazie alle precedenti registrazioni e ai valori di parametri come pressione atmosferica, temperatura e composizione chimica, i ricercatori hanno messo a punto un modello acustico in grado di calcolare la velocità e l’attenuazione del suono – ovvero la tendenza a diminuire nel corso della distanza – per qualsiasi luogo sulla superficie di Marte e in qualunque momento della giornata.
Diversamente dalla Terra, le variazioni di questi parametri – indica il Mars Climate Database – possono estendere o restringere le onde sonore, molto sensibili alla temperatura dell’aria. Ad esempio, la velocità del suono aumenta bruscamente intorno ai 240 hertz, cambiamento che è meno evidente a temperature più basse rispetto a quelle più alte. Inoltre, l’ampio ciclo giornaliero della temperatura sulla superficie marziana è responsabile di una variazione del valore del coefficiente di attenuazione che può essere fino a tre volte maggiore durante le ore più calde rispetto a quelle più fredde.
In misura minore, pare incidano anche le variazioni stagionali delle temperature e della concentrazione di anidride carbonica, sebbene quest’effetto sia più pronunciato nelle regioni polari.
«Sentiamo un suono solo dopo che si è propagato attraverso l’atmosfera», hanno detto gli autori. «Il nostro modello può aiutare a recuperare le caratteristiche delle fonti sonore originali».
Marte appare quindi come un pianeta acusticamente contrastante rispetto alla Terra. L’analisi delle proprietà del suono e del legame col suo mezzo di propagazione sulla superficie marziana, è un valido strumento per non compromettere le comunicazioni nelle future missioni, in particolare quelle con equipaggio.
Immagine in apertura: i microfoni del rover della Nasa Perseverance, atterrato su Marte il 18 febbraio 2021, registrano i suoni su pianeta rosso. Crediti: NASA/JPL/-Caltech/MSSS