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Juno ha compiuto il 59° volo ravvicinato di Giove proprio nel momento in cui la piccola luna Amaltea si trovava a favore di camera.

E così, mentre la sonda della Nasa ci mostrava da vicino le cinture colorate e le tempeste vorticose, guardando bene in dettaglio, è apparsa Amaltea.

Se n’è accorto un Citizen Scientist, Gerald Eichstädt, che ha utilizzato le immagini grezze di Juno che la Nasa mette a disposizione dei semplici e appassionati cittadini che vogliono contribuire alla ricerca scientifica.

Al momento del primo scatto Juno si trovava a circa 265mila chilometri di distanza dalle nuvole che ricoprono il pianeta.

Amaltea ha un’orbita più interna rispetto alle 4 lune galileiane e impiega quasi mezza giornata terrestre per ruotare intorno a Giove. A causa della sua piccola massa non ha mai raggiunto una forma sferoidale, assomiglia quindi a una sorta di patata con una lunghezza di circa 260 chilometri. Scoperta nel 1892, le prime immagini ravvicinate ci sono giunte grazie alle sonde Voyager nel 1979. Successivamente con la missione Galileo, e dopo il 2000, si sono potute osservare alcune caratteristiche della superficie, tra cui crateri da impatto, colline e valli; il suo colore rossastro, anche più intenso rispetto a Marte, lo caratterizza come l’oggetto più rosso del Sistema Solare. Forse, a causa dell’attrazione gravitazionale o del potente campo magnetico di Giove, Amaltea ha anche la particolarità di emettere più calore di quello che riceve dal Sole.

La missione Juno, che ha a bordo due strumenti italiani, è partita nel 2011 con lo scopo di studiare il campo magnetico di Giove; è la seconda sonda, dopo Galileo, ad essersi inserita nell’orbita del gigante gassoso.

 

Crediti video: Nasa