Procede a tutta forza verso il primo obiettivo della sua missione e, per coronare al meglio questo traguardo, ha effettuato recentemente una piccola correzione della sua traiettoria: la viaggiatrice instancabile è Lucy, la sonda della Nasa il cui compito è lo studio degli asteroidi troiani.
Lucy, che ieri ha festeggiato 2 anni nello spazio (è stata lanciata il 16 ottobre 2021), sta viaggiando alla volta di Dinkinesh, il primo dei corpi celesti che il team della missione ha scelto per la sua attività scientifica. Gli asteroidi troiani condividono la stessa orbita di un pianeta, ma senza il rischio di impatti perché orbitano intorno agli stabili punti lagrangiani L4 e L5.
La sonda ha già percorso 54 milioni di chilometri e ora si trova a 7,6 milioni di chilometri da Dinkinesh; tuttavia, dato che il piccolo asteroide continua la sua orbita intorno al Sole, Lucy dovrà ancora viaggiare per 25 milioni di chilometri per arrivare all’appuntamento previsto per il prossimo 1° novembre.
Nel corso dell’ultimo mese, monitorando il viaggio della sonda, i tecnici della Nasa hanno ‘visto’ Dinkinesh come un oggetto scintillante con una piccola variazione nella luminosità, risultata coerente con il suo periodo di rotazione (poco più di 52 ore). Quindi, il gruppo di lavoro ha utilizzato le immagini scattate dalla fotocamera ad alta risoluzione di Lucy (L’Lorri – Lucy LOng Range Reconnaissance Imager) per rifinire i dettagli sulle posizioni relative della sonda e di Dinkinesh. Queste informazioni sono state utilizzate, lo scorso 29 settembre, per condurre una piccola manovra correttiva, cambiando leggermente la velocità di Lucy (di appena 6 centimetri al secondo). Questo ‘colpetto’, nelle previsioni dei tecnici, favorirà il passaggio della sonda su un percorso che la porterà, nel giorno dell’appuntamento, a 425 chilometri di distanza dall’asteroide. In caso di necessità, a fine ottobre si aprirà un’altra finestra temporale per effettuare un ulteriore aggiustamento della traiettoria. Ai primi di settembre, Lucy, quando si trovava a una distanza di 23 milioni di chilometri, era riuscita ad avvistare Dinkinesh, osservandolo come un piccolo puntino luminoso.
Lucy, che fa parte del programma Discovery della Nasa, deve il suo nome all’ominide i cui resti furono rinvenuti in Etiopia nel 1974; non è un caso, quindi, che tra gli asteroidi cui farà visita vi sia Donaldjohnson, così chiamato in onore di uno degli antropologi che scoprirono appunto i resti di Lucy.
In alto: elaborazione artistica di Lucy di fronte a un asteroide (Crediti: Southwest Research Institute)