Oltre 14mila anni fa la furia del Sole si è abbattuta sulla Terra con un’intensità da record, lasciando il segno negli anelli di accrescimento degli alberi. Lo straordinario evento è al centro di uno studio appena pubblicato su Philosophical Transactions of the Royal Society A e basato su indagini condotte con il metodo del radiocarbonio.

La ricerca (articolo: “A radiocarbon spike at 14,300 cal yr BP in subfossil trees provides the impulse response function of the global carbon cycle during the Late Glacial”) è stata svolta da un team internazionale, coordinato dal Collège de France; nel gruppo di lavoro anche una ricercatrice italiana, Manuela Capano, ora in forze all’Università di Aix-Marseille.

Gli scienziati hanno analizzato i resti di antichi alberi, preservati dalle ingiurie del tempo all’interno delle sponde del fiume Drouzet (Alpi francesi meridionali); si tratta di ceppi qualificati come sub-fossili, in quanto il loro processo di fossilizzazione non è ancora completo. L’attenzione degli studiosi si è concentrata sugli anelli di accrescimento di questi tronchi, analizzati appunto con il radiocarbonio: al termine dell’esame è stato riscontrato un picco senza precedenti nei livelli di questo isotopo radioattivo del carbonio, che riconducevano a 14.300 anni fa. Il dato è stato messo a confronto con quelli relativi al berillio presente nelle carote di ghiaccio della Groenlandia; l’esito di questa comparazione ha portato i ricercatori a ipotizzare che il picco del radiocarbonio sia la testimonianza di una colossale tempesta solare che ha ‘scaricato’ nell’atmosfera della Terra ingenti quantità di particelle energetiche. L’evento sarebbe il più intenso tra quelli avvenuti in passato e sinora identificati.

Al momento, considerando gli ultimi 15mila anni, sono stati individuate nove tempeste solari estreme, definite ‘eventi Miyake’ (da Fusa Miyake, la scienziata giapponese che li ha scoperti); tra di essi, i più recenti risalgono al 774 e al 993 d. C. e sono stati di portata inferiore a quello analizzato nel nuovo studio. Questi fenomeni presentano ancora molti interrogativi, anche perché – essendosi manifestati in epoche remote – non sono mai stati osservati con strumenti moderni. In ogni caso, le radiazioni prodotte dagli eventi Miyake sono di gran lunga più violente di quelle del cosiddetto ‘evento Carrington’: avvenuto in piena epoca vittoriana – nel 1859 – questo fatto è ritenuto la tempesta solare più intensa mai verificatasi da quando questo tipo di dati viene registrato e provocò notevoli disturbi nelle comunicazioni via telegrafo e comportamenti anomali negli uccelli.

Se lo stesso episodio di 14.300 anni fa si verificasse oggi – spiegano gli autori del saggio – i suoi effetti sarebbero catastrofici per i satelliti, i sistemi di telecomunicazione e le reti elettriche: le attuali società, in cui la tecnologia è sempre più presente nella vita quotidiana, andrebbero in tilt. Di conseguenza, l’approfondimento di queste antiche tempeste è ritenuto importante per comprendere al meglio il comportamento del Sole e tenersi pronti a fronteggiare le sue eventuali impennate.

In alto: elaborazione artistica di una tempesta solare (Crediti: Nasa) 

In basso: i tronchi sub-fossili nella sponda del fiume Drouzet (Crediti: Cécile Miramont)