Le stelle al centro della Via Lattea girano più lentamente di quanto ipotizzato in precedenza. Lo afferma uno studio condotto dal team del Pristine Inner Galaxy Survey (Pigs) presentato al National Astronomy Meeting 2023 che si svolge questa settimana presso l’Università di Cardiff.

Alcune delle stelle nate nel primo miliardo di anni dopo il Big Bang sono ancora visibili e possono essere utilizzate per studiare i primi momenti di vita delle galassie. Queste antiche stelle sono composte principalmente da idrogeno e da elio, prive di elementi pesanti che caratterizzano gli astri più giovani come il nostro Sole.

I modelli di formazione delle galassie suggeriscono che le stelle più antiche dovrebbero essere presenti nelle parti interne della Via Lattea. Scovarle in questa regione è una sfida per gli astronomi, dato che non riusciamo a vedere chiaramente il centro della galassia a causa delle grandi quantità di polvere interstellare presente. Inoltre, le stelle antiche sono più rare da intercettare rispetto alle compagne più giovani.

I ricercatori del team Pigs hanno confrontato le osservazioni realizzate con il Canada-France-Hawaii Telescope con quelle effettuate dal satellite Gaia dell’Esa. I dati combinati hanno rivelato che le stelle antiche si muovono in modo caotico e lento nella galassia e trascorrono gran parte della loro esistenza nella parte interna della Via Lattea.

In futuro, grazie agli strumenti sempre più precisi a bordo degli osservatori sarà possibile scoprire di più sulle proprietà di questi oggetti.

Immagine in apertura: rappresentazione artistica delle stelle antiche nella Via lattea. Crediti: Pristine Inner Galaxy Survey