Un quadro astratto in cui le pennellate sono costituite da polveri e brillanti ammassi stellari che hanno formato una trina leggiadra: così la galassia Ngc 5068 si è presentata al telescopio Webb, che l’ha ripresa con i suoi strumenti Miri e NirCam.
Ngc 5068, che si trova nella costellazione della Vergine a circa 20 milioni di anni luce dalla Terra, è una galassia a spirale barrata; il telescopio Nasa-Esa-Csa l’ha osservata focalizzandosi sulle sue regioni centrali che ospitano delle scintillanti nursery stellari. Nella foto la barra è visibile in alto a sinistra.
L’osservazione è stata effettuata nell’ambito di una campagna mirata a creare un database relativo ai processi di formazione stellare nelle galassie vicine; questi fenomeni sono particolarmente studiati perché coinvolgono differenti campi dell’astronomia, dall’evoluzione delle galassie alla fisica del plasma. Inoltre, queste osservazioni effettuate dal Webb forniscono nuovi dati su oggetti celesti scrutati da altri telescopi, sia spaziali come Hubble che di terra come Vlt e Alma. Il nuovo esploratore spaziale, infatti, può analizzare con particolare cura i processi di formazione stellare in quanto è in grado di scrutare attraverso le nubi di gas e polveri che avvolgono gli astri neonati; quindi, le sue informazioni possono integrare efficacemente quelle di altri dataset.
L’immagine in alto è appunto frutto della sinergia tra gli strumenti Miri (Mid-InfraRed Instrument) e NirCam (Near-InfraRed Camera), ma ne sono state realizzate altre due che mettono in rilievo le capacità dei singoli strumenti.
La prima foto in basso, infatti, mostra Ngc 5068 vista solo da Miri, mentre in quella successiva la galassia a spirale barrata è stata ritratta unicamente da NirCam. Nella prima immagine sono particolarmente evidenti le strutture ‘polverose’ della galassia e le bolle scintillanti dei gas che ‘abbracciano’ le nuove stelle; nella seconda, invece, spiccano la fitta popolazione di astri e le nubi rossastre che sono illuminate da quelli neonati.
Crediti (per tutte e tre le immagini): Esa/Webb, Nasa e Csa, J. Lee e il team Phangs (Phyics at High Angular resolution in Nearby GalaxieS)-Jwst