Sono la caratteristica più suggestiva del sesto pianeta del Sistema Solare e hanno suscitato l’interesse degli scienziati sin da quando furono osservati da Galileo, nel 1610: sono gli anelli di Saturno che tornano in scena per un nuovo studio che ne analizza l’età, ritenendoli molto più giovani rispetto al pianeta.
La ricerca, che prova a dare una risposta a una questione molto discussa, è stata appena pubblicata su Science Advances (articolo: “Micrometeoroid infall onto Saturn’s rings constrains their age to no more than a few hundred million years”) ed è stata coordinata dal Laboratorio di Fisica Spaziale e Atmosferica dell’Università del Colorado-Boulder. Il gruppo di lavoro ha utilizzato i dati di Cassini, la missione di esplorazione planetaria realizzata in collaborazione tra Nasa, Esa e Agenzia Spaziale Italiana; la sonda, che ha terminato la sua vita operativa il 15 settembre 2017, ha avuto come obiettivo scientifico lo studio di Saturno e del suo sistema di satelliti naturali ed anelli.
Nello specifico, gli studiosi hanno svolto la loro ricerca utilizzando per 13 anni (dal 2004 al 2017) lo strumento Cosmic Dust Analyzer di Cassini. Con questo dispositivo sono stati analizzati i granelli di polvere che volteggiavano intorno al pianeta: il team, infatti, ritiene che la chiave per risolvere l’enigma dell’età degli anelli si trovi proprio in queste particelle.
Minuscoli granelli di materiale roccioso – spiegano gli esperti – attraversano il Sistema Solare in maniera pressoché costante; in alcuni casi, questo flusso può lasciare un sottile strato di polvere sui pianeti e anche sul ghiaccio che costituisce gli anelli di Saturno. Gli astrofisici, quindi, hanno cercato di datare queste strutture, verificando la rapidità con cui lo strato di polvere vi si è posato: un po’ come la polvere che si accumula su un tappeto pulito.
Il lavoro ha comportato tempi piuttosto lunghi ed è stato molto complesso: nel periodo sopra citato i ricercatori hanno monitorato 163 granelli di polvere che provenivano da zone al di fuori delle immediate vicinanze di Saturno e, in base ai calcoli effettuati successivamente, hanno ipotizzato che gli anelli siano impolverati solo da poche centinaia di milioni di anni. L’età degli anelli, quindi, sarebbe quantificabile in 400 milioni di anni: decisamente più giovani del pianeta, che ha sulle spalle circa 4,5 miliardi di anni.
La formazione di queste strutture, secondo gli autori del saggio, sarebbe da considerare come un fenomeno ‘nuovo’ manifestatosi in un arco di tempo che, da un punto di vista astronomico, equivale a un battito di ciglia. Il gruppo di lavoro, pur consapevole che rimangono aperti ancora numerosi interrogativi sugli anelli, ritiene che il nuovo studio abbia aggiunto un elemento rilevante nella ricostruzione della storia di Saturno.
In alto: gli anelli di Saturno visti dalla sonda Cassini (Crediti: Nasa)