In futuro la stampa 3D potrebbe essere impiegata per la produzione di batterie ricaricabili utilizzando la regolite lunare e marziana. E’ questo il progetto da 2,5 milioni di dollari dell’Università del Texas a El Paso (Utep) che include anche altri centri di ricerca statunitensi parte del Nasa Mars Dune Alpha. Questo programma ha l’ambizioso obiettivo di riuscire a realizzare vari tipi di abitazioni e infrastrutture su Marte realizzate con la stampa 3D. 

L’obiettivo a lungo termine del progetto dell’Università texana è massimizzare la sostenibilità delle future missioni lunari e marziane riducendo il peso dei carichi utili. L’utilizzo delle risorse locali come la regolite, ampiamente disponibile sulla Luna e su Marte, è fondamentale per sviluppare strutture come moduli abitativi e impianti di stoccaggio dell’energia. 

Nel dettaglio, le batterie descritte nello studio potrebbero essere impiegate nei piccoli veicoli spaziali, per i robot e nei sistemi di alimentazione su larga scala.
Ma non è tutto. Le batterie potrebbero essere utilizzate anche sulla Terra, incorporate all’interno dei muri cemento stampati in 3D e collegate a una centrale per la generazione di energia solare. 

Le batterie comunemente usate sulla Terra, quelle al litio, non sono un opzione praticabile per la Luna o Marte, vista la scarsa disponibilità di questo elemento. Per questo motivo il team di Utep sta concentrando le proprie ricerche sulla chimica delle batterie agli ioni di sodio. 

«La produzione additiva con stampa 3D – ha affermato Alexis Maurel, borsista presso il Dipartimento di ingegneria aerospaziale e meccanica di Utep –  rappresenta il metodo ideale per produrre batterie in grado di supportare le operazioni degli astronauti nello spazio e sulla superficie della Luna o di Marte, dove non è possibile effettuare il rifornimento di materiali in tempi brevi».

Immagine in apertura: la stampa in 3D di batterie utilizzabili dai futuri coloni lunari e marziani. Crediti:Utep