Diametro di 16 metri e distante ‘solo’ circa il 62% della distanza lunare media, dovrebbe passare entro i 239.800 chilometri dalla superficie terrestre alle 01.00 (ora italiana) di stanotte, senza alcun pericolo per il nostro pianeta.

A dare le coordinate per il sorvolo ravvicinato di 2023 EY,  è l’astronomo Gianluca Masi del Virtual Telescope Project che commenterà l’avvistamento in diretta streaming.

Il ‘rendez vous’ con la Terra non potrà sfuggire all’occhio dei telescopi terrestri che hanno scoperto la presenza cosmica lo scorso 13 marzo, grazie all’Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System (Atlas) finanziato dalla Nasa e gestito dall’Università delle Hawaii.

Atlas vanta il primato di essere in grado di scansionare l’intero cielo ogni 24 ore, consentendo agli astronomi di catalogare e identificare meglio gli oggetti vicini alla Terra come gli asteroidi.

Insieme ad Atlas altre tre telescopi, ciascuno in grado di sorvegliare un’area del cielo 100 volte più grande della luna piena, afferma la Nasa

Due dei telescopi si trovano alle Hawaii, mentre gli altri due risiedono rispettivamente in Sud Africa e Cile.

Tre le macro classi di asteroidi

Gli asteroidi di tipo C -condrite- sono i più comuni. Probabilmente sono costituiti da rocce argillose e silicatiche e hanno un aspetto scuro. Sono tra gli oggetti più antichi del sistema solare.

I tipi S -pietrosi- sono costituiti da materiali silicati e ferro-nichel mentre la classe M si caratterizza per la presenza di metalli, tipo nichel e ferro.

Le differenze nella composizione degli asteroidi sono legate alla distanza dal Sole in cui si sono formati. Alcuni hanno sperimentato temperature elevate dopo essersi formati e in parte sciolti, con il ferro che è stato spinto al centro e ha provocato la risalita della lava basaltica (vulcanica) in superficie.

In tutto, gli asteroidi ad oggi contabilizzati sono 1.273.531 e 2023 EY  è tra gli altri.

In apertura: rendering di un avvicinamento di un asteroide alla Terra. Crediti:ESA – P.Carril