A soli due mesi dal caso Soyuz, si è verificata un’altra perdita su una seconda navicella russa attraccata alla Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Questa volta si tratta della navetta cargo senza equipaggio Progress MS-21, la quale ha perso liquido refrigerante lo scorso 11 febbraio.

Il guasto consiste in una depressurizzazione del circuito di raffreddamento della navicellla, come specificato prima da Sergei Krikalev, responsabile dei programmi di Roscosmos con equipaggio, e confermato poi da Nasa. L’incidente non rappresenta un pericolo per gli astronauti a bordo della Iss. Secondo l’agenzia russa, il portello che collega il compartimento pressurizzato della navicella con il resto della stazione era chiuso e il veicolo era completamente isolato dal volume abitabile della Iss. Invece, alcune ore dopo il guasto, Nasa ha dichiarato che i portelli tra il cargo e la stazione erano rimasti aperti, senza che però questo influisse sulle temperature e le pressioni a bordo dell’avamposto.

La depressurizzazione si è verificata mezz’ora dopo l’attracco alla stazione di un’altra navicella cargo Progress, la MS-22, agganciata a un’altra porta di attracco del segmento russo. La Progress MS-21 ha invece raggiunto il laboratorio orbitante lo scorso ottobre per trasportare tre tonnellate complessive tra carburante, acqua e altri carichi, comprese attrezzature scientifiche per l’equipaggio. Il suo sgancio dalla Iss è previsto per il 17 febbraio, partenza attualmente non influenzata dalla perdita di refrigerante. Prima del guasto, il cargo era già stato caricato di rifiuti in previsione del loro smaltimento: una volta lasciata la Iss, la navicella dovrebbe deorbitare per bruciare nell’atmosfera terrestre il 18 febbraio.

Due giorni dopo, il 20 febbraio, verrà lanciata dalla Terra una nuova capsula Soyuz in sostituzione della navicella MS-22, la Soyuz attraccata ora alla Iss e protagonista dell’incidente dello scorso 14 dicembre. In quel caso, secondo Roscosmos, la perdita sarebbe stata causata dall’impatto con un micrometeorite – il che escluderebbe dunque eventuali anomalie nella fabbricazione dei veicoli Soyuz.

I cosmonauti russi Sergey Prokopyev e Dmitri Petelin e l’astronauta della Nasa Frank Rubio, ora a bordo della Iss, avrebbero dovuto utilizzare la capsula Soyuz danneggiata per tornare sulla Terra a marzo, ma i funzionari spaziali russi hanno deciso che le temperature più elevate dovute alla perdita di refrigerante avrebbero potuto renderne pericoloso l’utilizzo.

La nuova Soyuz sostitutiva viaggerà senza equipaggio in modalità automatica e si attraccherà alla Iss il 22 febbraio. Il nuovo equipaggio in sostituzione di Prokopyev, Petelin e Rubio partirà invece verso la fine dell’estate o nell’autunno prossimo, quando sarà pronta un’altra capsula.
Questo il motivo per cui l’astronauta della Nasa e i due cosmonauti di Roscosmos dovranno prolungare la loro missione sulla Iss fino a circa un anno di permanenza complessiva.

 

Immagine in evidenza: la navicella cargo Progress MS-21 poco dopo l’aggancio alla stazione spaziale in ottobre. La navicella ha subito una perdita di refrigerante lo scorso 11 febbraio. Credito: Nasa