Fa parte di una grande ‘famiglia’ di galassie che si trova a 12 milioni di anni luce di distanza dalla Terra, al confine tra le costellazioni dell’Orsa Maggiore e della Giraffa, e ha attirato l’attenzione degli astronomi per la presenza di un singolare flusso di stelle: si tratta di F8D1, la galassia con la ‘coda’.

Questa entità, classificata dagli scienziati come galassia ultra diffusa’ (Udg, Ultra-diffuse galaxy), è al centro di un recente studio di Monthly Notices of the Royal Astronomical Society (articolo: “A tale of a tail: a tidally disrupting ultra-diffuse galaxy in the M81 group”); l’indagine, basata sui dati dei telescopi Subaru e Chft (Canada-France-Hawaii Telescope), è stata coordinata dall’Istituto di Astronomia dell’Università di Edimburgo.

Le Udg, che presentano ancora dei tratti enigmatici, sono galassie caratterizzate da una densità estremamente bassa: le più grandi hanno dimensioni simili a quelle della Via Lattea, ma il loro ‘corredo’ di stelle è di gran lunga inferiore. Gli studiosi sono soprattutto concentrati a indagare le origini di queste galassie dimesse: non è chiaro se siano nate con questo assetto diffuso o se abbiano raggiunto tale condizione in un secondo momento.

F8D1 fa parte del gruppo di galassie M81 ed è una piccola entità che ‘accompagna’ come satellite la galassia principale, Messier 81; scoperta nel 1998, F8D1 finora non era stata particolarmente studiata, mentre il gruppo di lavoro ritiene che abbia degli elementi interessanti. Infatti, durante la campagna di osservazioni con Subaru e Chft, gli astronomi si sono resi conto che da questa tenue galassia si protendeva una sorta di ‘coda’, costituita da un insieme di stelle. Il flusso, che misura circa 195mila anni luce, si estende in direzione nord-ovest verso Messier 81 e Ngc 2976, un’altra galassia del gruppo M81.

Il team della ricerca ritiene che la scoperta di questa scia di stelle, propriamente definita ‘coda mareale’, sia indicativa dei processi che F8D1 ha subito negli ultimi miliardi di anni: la coda dovrebbe essere il frutto dell’influenza esercitata da Messier 81, un ‘peso massimo’ rispetto alla sua debole compagna, in seguito a un incontro troppo ravvicinato. Si tratta della prima volta in cui una simile coda viene scoperta in una galassia ultra-diffusa; gli autori del saggio pensano che potrebbe esservi un’altra coda in direzione opposta e intendono proseguire la ricerca per confermare questa ipotesi.

In alto: la galassia Messier 81 vista da Hubble (Crediti: Nasa, Esa e il team Hubble Heritage Team – StScI/Aura)

In basso: a sinistra, le galassie del gruppo M81 – a destra, la coda mareale di F8D1 (Crediti: Naoj – National Astronomical Observatory of Japan)