A caccia degli attimi fuggenti dell’Universo con Soxs

Il New Technology Telescope dell’Eso a La Silla in Cile. Crediti ESO

Lo European Southern Observatory (ESO) ha firmato un accordo con un consorzio internazionale guidato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), per costruire e gestire lo spettrografo Son Of X-Shooter (SOXS).

Attualmente SOXS sta ultimando la fase di progettazione e sta per entrare nella fase di costruzione vera e propria. Lo strumento verrà poi installato sul New Technology Telescope (NTT) da 3,58 metri all’Osservatorio La Silla in Cile. SOXS è l’evoluzione dello spettrografo X-Shooter installato, invece, sul Very Large Telescope (VLT), sempre dell’ESO.

Sergio Campana, ricercatore dell’INAF di Brera (Merate) responsabile del progetto, spiega: “SOXS sarà una fantastica macchina per lo studio delle sorgenti transienti.

Tutto il tempo del consorzio SOXS sarà dedicato allo studio del cielo transiente,  dagli esopianeti e i corpi minori del Sistema solare, alle controparti elettromagnetiche delle sorgenti di onde gravitazionali, fino ai confini dell’universo con i lampi di luce gamma. L’INAF è fortemente coinvolto nel progetto, garantendo alla comunità italiana un forte ritorno scientifico”.

Cosa sono le sorgenti transienti? Si tratta di eventi astronomici che, come suggerisce il nome, sono visibili solo per un breve periodo di tempo. Questo include alcuni dei più affascinanti fenomeni astrofisici, tra cui le supernove e le sorgenti di onde gravitazionali.

È fondamentale che questi eventi siano seguiti entro poche ore – se non minuti – dal loro “innesco”. La combinazione di SOXS (e del modo in cui il consorzio lo farà funzionare) e NTT è fondamentale per avere uno strumento astronomico tanto abile a catturare questi fugaci eventi in lunghezze d’onda che vanno dall’ultravioletto al vicino infrarosso.

SOXS sostituirà SOFI, uno strumento ormai attivo da oltre vent’anni, e studierà le sorgenti transienti seguendo le segnalazioni lanciate da telescopi, satelliti e rilevatori in tutto il mondo.

Questo nuovo spettrografo sarà vitale per molte indagini tuttora in corso ed è pronto a diventare il principale strumento di monitoraggio di sorgenti transienti nell’emisfero australe.

Il nuovo design altamente specializzato dello strumento garantirà una sensibilità quasi paragonabile al suo predecessore, X-shooter, nonostante verrà installato su un telescopio più piccolo.

Pietro Schipani dell’INAF di Capodimonte, manager del progetto, commenta: “SOXS è uno spettrografo con molte similitudini con X-shooter (il padre).

Ciononostante non sarà uno scherzo costruirlo: i tempi sono molto stretti e il progetto è condiviso da un consorzio internazionale, la cui gestione richiede molto lavoro e programmazione. Fortunatamente il gruppo di lavoro è eccellente”.

SOXS dovrebbe essere installato sul telescopio nel 2020 e iniziare a funzionare nel 2021.

L’accordo con ESO prevede che il consorzio si occupi anche del funzionamento dell’NTT per i 5 anni di accordo con ESO, con la possibile estensione di altri 5 anni.

Il consorzio che si occupa della costruzione di questo innovativo spettrografo è guidato dall’INAF e vede la partecipazione dell’Istituto Weizmann (Israele), dell’Università Andrés Bello & MAS (Cile), dell’Università di Turku & FINCA (Finlandia), della Queen’s University Belfast (Regno Unito), dell’Università di Tel Aviv (Israele), e dell’Istituto Neil Bohr (Danimarca).