Il Gaia Data Processing and Analysis Consortium (DPAC) ha trasformato radicalmente il modo in cui viene condotta la ricerca nel campo di astronomia stellare e galattica. I tre cataloghi di dati della missione (la Data Release 3 è stata resa pubblica lo scorso giugno) finora comprendono le più grandi indagini spettroscopiche e di velocità radiale a bassa risoluzione della storia, con informazioni dettagliate su circa 1,8 miliardi di stelle della Via Lattea, inclusi dieci milioni di stelle variabili e 813 mila sistemi binari. Il satellite europeo ha, inoltre, catalogato tre milioni di galassie, due milioni di quasar (nuclei galattici distanti e luminosi) e 156 mila oggetti del Sistema solare, inclusi asteroidi vicini alla Terra e oggetti transnettuniani.
“Gaia rimarrà per sempre un traguardo fondamentale nella storia dell’esplorazione cosmica dell’umanità”, hanno commentato i vicepresidenti dell’AAS in una nota. Ogni anno i vicepresidenti dell’AAS, in consultazione con il redattore capo delle riviste pubblicate dall’AAS, selezionano il vincitore del premio Berkeley sulla base delle ricerche più meritorie pubblicate nei 12 mesi precedenti. Il vincitore
del premio viene invitato a tenere la presentazione plenaria di chiusura della conferenza invernale dell’AAS, chiamata il ‘Super Bowl’ dell’astronomia. Il Premio Berkeley sarà accettato a nome del consorzio Gaia da Anthony Brown (Osservatorio di Leida), presidente del DPAC Executive, il quale terrà la conferenza sul premio il 12 gennaio 2023, al Seattle Convention Center. Il 241° meeting dell’AAS si terrà dall’8 al 12 gennaio 2023.
Foto in apertura: rappresentazione artistica del satellite Gaia dell’ESA. L’immagine di sfondo è stata realizzata utilizzando i dati raccolti da Gaia di oltre 1,8 miliardi di stelle osservate finora. Crediti: satellite: ESA/ATG medialab; Via Lattea: ESA/Gaia/DPAC; CC BY-SA 3.0 IGO