Grazie a un’indagine tramite radiotelescopi, un team di astronomi ha individuato due nuove molecole organiche nel mezzo interstellare, ossia l’insieme di gas e polveri situati tra le stelle di una galassia. Queste nuove molecole complesse sono state rilevate all’interno della Nube molecolare del Toro 1 (Tmc-1), una regione ricca di idrocarburi situata a circa 440 anni luce dalla Terra e composta principalmente da grandi aggregati di nebulose fredde, in quanto prive di stelle.
Pubblicata su Astronomy & Astrophysics, la ricerca fornisce informazioni fondamentali per una miglior comprensione dei modelli chimici degli aggregati freddi pre-stellari, ossia i nuclei delle nubi che custodiscono il propellente per avviare il processo di formazione stellare.
Il nucleo di Tmc-1 è studiato da tempo in quanto regione ricca di idrocarburi. Una precedente ricerca, pubblicata nel 2021, ha definito questo aggregato ‘una fabbrica di zolfo’, avendo individuato al suo interno cinque diverse specie solforate per la prima volta nello spazio.
Ora, un nuovo studio di Tmc-1 ha, invece, permesso l’individuazione di due nuove molecole organiche, HCCCHCCC e HCCCCS, di cui la seconda risulta una specie portatrice di zolfo.
La scoperta è stata resa possibile da due distinte indagini: la survey Qujote 1 del radiotelescopio da 40 m dell’Osservatorio di Yebes, situato vicino a Madrid, e la survey Gotham ottenuta con il radiotelescopio da 100 m Green Bank, situato in Virginia, Stati Uniti.
Effettuate tra dicembre 2019 e maggio 2022, le due indagini hanno coperto insieme 546 ore di osservazione di Tmc-1.
«Il numero di molecole scoperte nella fredda nube oscura Tmc-1 dimostra la grande importanza di questa sorgente per una completa comprensione della chimica del mezzo interstellare» afferma Raúl Fuentetaja, astronomo dell’Instituto de Física Fundamental di Madrid e primo autore della ricerca.
La rilevazione delle nuove molecole è stata permessa da un nuovo ricevitore costruito nell’ambito del progetto Nanocosmos, che consiste in due amplificatori a transistor che coprono la banda 31,0-50,3 GHz.
I ricercatori hanno potuto, in seguito, studiare la formazione di queste due molecole nel mezzo interstellare utilizzando calcoli di modellazione chimica.
«I modelli chimici non sono ancora abbastanza precisi per prevedere tutte le molecole scoperte, quindi dobbiamo continuare a studiare le varie reazioni chimiche per vincolare meglio i modelli dei nuclei pre-stellari freddi», concludono gli autori.
Immagine in evidenza: la struttura delle due molecole organiche rilevate in Tmc-1. Crediti: Esa / Herschel / Nasa / Jpl-Caltech / R. Hurt, JPL-Caltech / Fuentetaja et al. / Sci.News