Continua a far parlare di sé il Tonga, vulcano sottomarino che lo scorso gennaio ha provocato l’esplosione di un’isola dell’omonimo arcipelago, in Polinesia. Adesso un nuovo studio pubblicato su Science  afferma che questa eruzione ha generato la più alta nube vulcanica dai tempi dell’eruzione del Krakatoa del 1883.

A oltre un secolo di distanza, la tecnologia satellitare ha permesso di ottenere immagini senza precedenti dell’eruzione del Tonga. Il nuovo studio ha utilizzato questi dati per ricostruire il lento ma inesorabile espandersi della nube vulcanica, che ha attraversato l’intera stratosfera del nostro pianeta, per poi stabilizzarsi a un’altezza di circa 57 chilometri. Ovvero nello strato freddo e secco noto come mesosfera: il che rende la nube vulcanica del Tonga la più alta mai osservata.

Secondo gli scienziati, la quantità di acqua iniettata dal vulcano nell’atmosfera terrestre potrebbe aver persino un impatto sul clima dell’intero pianeta. Un’ipotesi in linea con uno studio precedente, pubblicato sempre su Science, secondo cui l’acqua proveniente dal Tonga, equivalente a 58.000 piscine olimpioniche, potrebbe aver aumentato del 5% la quantità di vapore acqueo nell’atmosfera.

L’eruzione del Tonga è quindi una nuova prova di quanto gli eventi estremi siano sempre più legati a doppio filo con la crisi climatica – una questione su cui a breve i leader mondiali saranno chiamati ancora una volta a intervenire, con l’inizio della Cop27 in Egitto.