Fulvia Croci 4 ottobre 2018

Via libera per la missione Plato (PLAnetary Transits and Oscillations of stars).

Il cacciatore di esopianeti europeo – terza missione di classe media del programma Esa Cosmic Vision–  ha ricevuto l’ok per l’avvio della fase di costruzione in attesa del lancio in programma per il 2026.

L’annuncio è stato reso pubblico questa mattina durante la penultima giornata dell’edizione numero 69 dell’International Astronautical Congress (Iac) a Brema, in Germania.

La realizzazione del satellite sarà affidata a Ohb System Ag mentre Thales Alenia Space sarà partner del progetto e si occuperà dell’avionica e dell’integrazione del modulo di servizio.

«E’ un giorno importante per la missione Plato – commenta Isabella Pagano, ricercatrice dell’Inaf e responsabile scientifico per l’Italia della missione –  la firma del contratto tra Esa e Ohb System Ag  da il via alla costruzione del satellite, che si affianca alla costruzione dello strumento scientifico (il payload) già in corso, permettendo l’armonizzazione necessaria delle interfacce tra i due sistemi. Le unità otto-meccaniche dei 26 telescopi di Plato, che sono state progettate nei laboratori dell’Inaf, grazie al supporto dell’Asi, e dell’Università di Berna sono costruite da una Rti formata da Leonardo srl, Thales Alenia Space Torino e Medialario. Il computer di bordo, altra parte del payload, di responsabilità italiana, progettato dentro Inaf, è sviluppato da Kayser Italia».

Plato è un satellite tecnologicamente molto sofisticato, composto da una batteria di 26 piccoli telescopi che insieme coprono un enorme campo di vista, in grado di osservare per la prima volta contemporaneamente immense zone di cielo.

La missione sarà lanciata con un razzo Soyuz-Fregat dalla Guyana Francese e andrà a inserirsi in orbita attorno al punto Lagrangiano L2, uno dei punti di equilibrio del sistema Sole-Terra, a un milione e mezzo di chilometri da noi.

Da lì comincerà la sua missione di ricerca di pianeti che orbitano attorno alle stelle più vicine, scandagliano oltre metà del cielo.

Lo scopo della missione è fare un censimento dei pianeti di massa simile alla Terra, misurandone la dimensione, la massa e l’età con precisione mai raggiunta prima. Plato permetterà di vedere per la prima volta i sistemi solari simili al nostro, di capire quanto questi siano frequenti e di comprendere quanto frequentemente si realizzano nel cosmo le condizioni per lo sviluppo della vita.