Con i successi della Crew Dragon di SpaceX, al momento unico taxi privato per il trasporto di astronauti in orbita bassa, era da un po’ che non sentivamo parlare della capsula Starliner di Boeing. Rimasta indietro nei test, quella che nei piani della Nasa doveva essere un’opzione alternativa ai viaggi verso la Iss si è di fatto arenata per oltre due anni.
Ma adesso Starliner cerca di recuperare il terreno perduto: dopo una revisione di volo dello scorso 11 maggio, Nasa e Boeing hanno annunciato a sorpresa l’apertura di una finestra di lancio per il prossimo 19 maggio – quando in Italia saranno passati 54 minuti dopo la mezzanotte del 20 maggio. Se il liftoff sarà confermato e Starliner tornerà davvero a volare, effettuerà il suo secondo tentativo di volo orbitale, dopo quello che nel dicembre 2019 si era concluso con il mancato docking alla Iss a causa di un problema tecnico al motore principale pochi minuti dopo il lancio.
La Boeing aveva già annunciato la ripresa del test di volo la scorsa estate, tentativo poi cancellato dopo la scoperta di alcune valvole difettose nel sistema di propulsione della navicella.
Dopo mesi di lavoro è arrivato finalmente (e a questo punto forse anche prima del previsto) il semaforo verde alla missione OFT-2, da Orbital Flight Test 2. Se questo volo senza equipaggio andrà come previsto, docking alla Iss compreso, la Nasa punta ad avere anche la navetta Starliner operativa per il trasporto dell’equipaggio entro la fine del 2022.