Durante la 53° edizione della Lunar and Planetary Science Conference (7-11 marzo 2022), è stato presentato il risultato di un’indagine condotta dal team scientifico di Baptiste Chide, ricercatore del Los Almos National Laboratory; lo studio ha analizzato i dati sonori acquisiti dal rover marziano, Perseverance.
Tra i dispositivi montati sul rover, troviamo anche due microfoni; il più importante è posizionato all’interno della SuperCam ed è stato progettato principalmente per registrare le fluttuazioni di pressione sonora sfruttando il Libs (Laser Induced Breakdown Spectroscopy – Spettroscopia di rottura indotta da laser).
Il Libs, in breve, consiste nel bersagliare con getti di laser campioni presenti sulla superfice di Marte (per esempio, rocce o altri elementi simili). Nel momento in cui la radiazione laser si concentra sul campione oggetto d’indagine, l’energia della radiazione elettromagnetica si trasforma in eccitazione elettronica; quando l’energia del laser supera una certa soglia (che varia a seconda delle caratteristiche del campione esaminato e della potenza del laser) si ottiene l’evaporazione, l’atomizzazione e la parziale ionizzazione del campione. Questo processo genera dunque un gas ionizzato (cosiddetto “plasma”); infine, l’espansione del plasma indotto dal laser produce un’onda d’urto che si propaga fino al microfono come un segnale acustico di frequenza.
Attraverso il Libs e grazie al microfono della SuperCam, è stato dunque possibile misurare la velocità del suono su Marte: vale a dire, 240 m/s.
Tuttavia, non si tratta di un dato costante; infatti, dalla registrazione di Perseverance, è emerso che la rapidità con cui viaggia il suono sul pianeta è fortemente condizionata dalla temperatura ambientale.
In alto: Illustrazione del Libs di Perseverance
Crediti immagine: Nasa/Jpl