Percorrere 5 km in un mese, come mai fatto nello stesso arco di tempo da qualsiasi altro rover su Marte. Questa è la sfida che dal 14 marzo sta affrontando Perseverance, il rover Nasa atterrato sul Pianeta Rosso il 18 febbraio 2021 e ora diretto verso il delta di un antico fiume nel cratere Jezero, la sua prossima nonché ultima meta.
Per raggiungerla si affiderà all’intelligenza artificiale grazie ad AutoNav: l’innovativo sistema di guida autonoma che permette a Perseverance di elaborare percorsi in meno di un secondo, a differenza dei diversi minuti necessari ai precedenti rover marziani,
come spiega Paolo Bellutta, pilota di rover presso il Jet Propulsion Laboratory della Nasa in un’intervista esclusiva per l’Agenzia Spaziale Italiana.

«Perseverance ha a bordo un computer dedicato per l’elaborazione delle immagini e permette di fare una valutazione del terreno su cui muoversi molto più snella di Curiosity, Spirit e Opportunity».

Il supporto umano rimane comunque indispensabile anche per Perseverance: dalle immagini spaziali da missioni come il Mars Reconnaissance Orbiter di Nasa si identifica un iniziale percorso di base su cui vengono segnalati anche ipotetici ostacoli come le potenziali trappole di sabbia. Una pianificazione che coinvolge un team di 14 esperti che a turno scrivono i comandi e li spediscono all’esploratore robotico tramite il Deep Space Network della Nasa. Migliaia di indicazioni per coprire poche centinaia di metri in alcuni giorni.

«Quando cerchiamo di muovere il veicolo diamo indicazioni su quale tracciato seguire e quali sono i limiti entro cui il veicolo può deviare – afferma Bellutta – La difficoltà più grossa è il fatto di predire quali sono le difficoltà che Marte può porre al veicolo».

L’innovazione del sistema AutoNav garantisce tuttavia a Perseverance la capacità di ‘pensare mentre si guida’. Telecamere più veloci e software dedicati permettono al rover di scattare ed elaborare immagini mentre è in movimento, riuscendo così a determinare autonomamente il percorso ideale in tempo reale senza doversi fermare, beneficiando quindi di un elevato guadagno di tempo rispetto ai suoi predecessori.

Eppure, l’autonomia a bordo dei rover marziani rimane tuttora abbastanza limitata, anche nel caso dell’innovatore Perseverance.

«Questi veicoli riescono a valutare il terreno solo in termini di ostacoli geometrici, però non possono fare ragionamenti sulla composizione del terreno, quindi non possono fare valutazione sulla capacità del terreno di supportare il peso del veicolo – conclude Bellutta – C’è ancora molto da fare a tal proposito: quando riusciremo a fare queste valutazioni direttamente a bordo del veicolo le cose non dico che diventeranno più semplici, piuttosto riusciremo a fare di più».

 

Immagine in evidenza:  Perseverance guarda le sue tracce delle ruote il 17 marzo 2022, il 381° giorno marziano, o sol, della missione. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech