Gli effetti di un viaggio nello spazio sull’essere umano sono sempre stati sotto esame. Gli scienziati hanno addirittura condotto ricerche diverse su uomini e donne e risultati recenti hanno documentato l’insorgere dell’anemia, cosiddetta ‘spaziale’, su un campione di astronauti della Stazione Spaziale Internazionale. In vista dei prossimi sbarchi sulla Luna o su Marte, nuove ricerche mirano a rendere più sicura la salute dei prossimi esploratori oltre la bassa orbita terrestre.

In uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Genetics, i ricercatori del Lawrence Livermore National Laboratory (Llnl) in California, hanno identificato nuovi rischi per chi intende avventurarsi nello spazio profondo.

«Lo spazio cambia l’Rna all’interno delle cellule degli astronauti», ha spiegato a Phys.org Matthew Coleman, della divisione di biologia e biotecnologia del laboratorio. «I campioni esaminati avevano le alterazioni tipiche di chi sta in un ambiente a gravità ridotta ed è esposto alle radiazioni spaziali». Ma non solo.

Gli scienziati hanno analizzato uno specifico acido ribonucleico, l’IncRna, il non codificante, una classe ancora poco conosciuta, che non codifica proteine.

Provenienti da 18 astronauti che hanno viaggiato sullo Space Shuttle tra il 1998 e il 2001, i campioni di sangue sono stati prelevati dieci giorni prima del lancio e tre giorni dopo il rientro sulla Terra. «Il confronto mostra un cambiamento nella quantità di IncRna e questo influenza direttamente i geni che vengono attivati ​​​​o disattivati ​​​​in importanti funzioni cellulari associate alla neuro degenerazione, a patologie del sistema cardiovascolare e alla salute generale».

Sono 27 i biomarcatori modificati durante la permanenza nello spazio. «Poiché l’IncRna può regolare un gran numero di geni, la comprensione di quei geni ci consentirebbe di identificare chi ha bisogno di assumere medicine specifiche, di cambiare dieta o fare più esercizio», ha detto Coleman.

Il laboratorio californiano Llnl vanta 30 anni di esperienza nella scienza genomica, in particolare lo studio sulla riparazione del Dna e la ricerca degli effetti delle radiazioni ionizzanti.

 

Immagine in apertura: gli scienziati biomedici del Llnl, Matt Coleman, Angela Evans e Aimy Sebastian – Crediti: Julie Russel, Llnl