Vi ricordate ‘Oumuamua, il primo oggetto interstellare avvistato nel nostro sistema solare?
Scoperto nel 2017, da allora il Progetto Lyra dell’organizzazione Initiative for Interstellar Studies sta concependo proposte di missioni per un avvicinamento all’oggetto interstellare.
La sfida è ardua visto che l’ospite misterioso, probabilmente un pezzo di ghiaccio staccatosi da un pianeta extrasolare simile a Plutone, sta viaggiando a una velocità iperbolica di 26 km al secondo che lo porterà presto oltre l’orbita di Saturno.
Molto più veloce di qualsiasi sonda mai lanciata; per raggiungerlo servirebbe dunque una folle corsa spaziale nel prossimo futuro.
Questo è ciò che propone l’ultimo lavoro del progetto Lyra: lanciare una missione nel 2028, per raggiungere ‘Oumuamua 26 anni dopo, il tutto eseguendo la complessa manovra di Oberth con Giove.
Queste manovre consistono in flyby potenziati in cui una sonda prima cade nel pozzo gravitazionale di un corpo celeste per poi accendere i motori e tornare sulla propria traiettoria ma con una maggiore velocità.
A differenza di altre proposte di missione che sfrutterebbero il campo gravitazionale solare, l’alternativa gioviana vede una combinazione di oscillazioni tra Venere e la Terra, una manovra nello spazio profondo e infine lo sfruttamento dell’attrazione gravitazionale di Giove.
Non avvicinandosi al Sole, questa soluzione non richiederebbe pesanti scudi termici, tuttavia produrrebbe minori velocità di fuga richiedendo così una durata maggiore per la missione.
Secondo la proposta, ‘Oumuamua sarebbe raggiunta dalla sonda quindi nel 2054, con una velocità relativamente bassa di circa 18 km al secondo, offrendo così durante l’avvicinamento più tempo per conoscere meglio l’oscuro viaggiatore interstellare.

 

Immagine: Illustrazione della sonda Project Lyra in avvicinamento a un oggetto interstellare. (Crediti: I4is)