Lo spazio è stato protagonista in questo anno che ci saluta. Le cronache quotidiane delle attività spaziali internazionali suggeriscono che siamo agli albori di una svolta: dello spazio e delle sue attività correlate se ne parlerà sempre di più negli anni che seguiranno e il 2021 ne è la staffetta.
In questi dodici mesi molte notizie hanno riportato la condizione di salute del nostro pianeta. I satelliti hanno mostrato senza veli la fragilità e la bellezza della Terra e grazie ai dati delle missioni NASA ed ESA abbiamo evidenze e strumenti per intervenire sui fenomeni radicali causati dal cambiamento climatico, per i quali rimane dunque forte l’impronta delle attività umane
La costellazione nazionale dei satelliti Cosmo SkyMed di seconda generazione è diventata operativa proprio all’inizio del 2021. Sviluppato dall’Agenzia Spaziale Italiana in cooperazione con il Ministero della Difesa, il programma si basa su una costellazione di satelliti dotati di radar ad apertura sintetica (Sar) che lavorano in banda X e sono in grado di vedere attraverso le nuvole e in assenza di luce solare. La costellazione ha fornito supporto per i servizi di primo intervento della Protezione Civile italiana in momenti di grave emergenza.
Ma i progressi della ricerca scientifica spaziale, che spinge la tecnologia a generare nuove attività e imprese, sono diventati il volano di una nuova economia: la new space economy. La più evidente dimostrazione di un cambio di passo viene dal settore privato che è sempre più attore protagonista delle imprese spaziali, fino a pochi anni fa appannaggio dei soli investimenti pubblici.
Dal turismo nello spazio che, nei primi mesi del 2021 sembrava rimandare al 2022 l’era del turismo spaziale commerciale, ci siamo ritrovati in una “giostra” di missioni suborbitali di società a investimento privato.
Le attività spaziali sono diventate il core business dei “Paperoni dello spazio” e mentre all’inizio di questo anno Axiom annunciava che la prima missione commerciale sarebbe avvenuta nel 2022, Elon Musk con la sua Inspiration4 spiazzava tutti. Nel 2021 abbiamo testimoniato i primi turisti paganti per SpaceX nella prima missione orbitale con equipaggio senza astronauti professionisti, mentre i voli in missioni suborbitali di Virgin Galactic e di Blue Origin, che l’hanno preceduta, hanno segnato un traguardo altrettanto importante.
Il tutto affiancato da iniziative attraenti per i media: film girati sulla Iss oppure personaggi famosi che si sono resi testimonial di viaggi suborbitali o di permanenza sulla Stazione orbitante. E come vuole l’era dei social, i turisti spaziali Yusaku Maezawa e Yozo Hirano con i loro video dallo spazio hanno registrato un enorme successo, collezionando post con ben 6,6 milioni di visualizzazioni su YouTube.
In particolare nel mese di febbraio del 2021 ma anche durante il corso dell’anno, la conquista di Marte ha tenuto banco. Oltre alla storica impresa di Ingenuity, piccolo elicottero che ha registrato il primo volo su un altro pianeta, Perseverance della Nasa, la sonda Hope degli Emirati Arabi e la cinese Tianwen-1 ci hanno permesso una maggiore conoscenza di Marte, rilevando riserve di ghiaccio, svelando la geologia del territorio e monitorando le condizioni meteo di Marte. Tutto in vista della futura colonizzazione con equipaggio umano del pianeta rosso. La conferma della capacità dell’ingegno umano nel costruire oggetti che vengono comandati a distanza ha anche l’obiettivo di riportare campioni di suolo marziano o lunare sulla Terra, per uno studio mirato a preparare le migliori condizioni di vita per le future colonie umane, oltre che per analizzare la composizione chimica superficiale e del sottosuolo del pianeta per individuare eventuali risorse rare da cui attingere riserve utili per attività sulla Terra.
Anche la Luna resta oggetto di grande attenzione con il programma Artemis della Nasa, che ha l’obiettivo di andare oltre la bassa orbita e realizzare un nuovo avamposto umano in orbita lunare.
Nel frattempo sui lander lunari restano aperte le collaborazioni con privati ormai presenti a pieno titolo nelle imprese spaziali e non solo per il turismo in orbita.
Molte le soddisfazioni anche per il ruolo dell’Italia, grazie all’alto grado di affidabilità delle industrie italiane. A titolo di esempio ricordiamo che Telespazio guiderà per Esa un consorzio internazionale per lo studio di fattibilità per portare sulla Luna i servizi di comunicazione e posizionamento satellitari che utilizziamo ogni giorno sulla Terra, mentre Thales Alenia Space Italia ha firmato contratti con Esa per la seconda generazione di satelliti del sistema di navigazione satellitare europeo Galileo (G2G).
La prospettiva di colonie di umani sulla Luna e poi su Marte ha spinto l’Esa a cercare nuovi candidati astronauti. I risultati del bando europeo dello scorso febbraio non sono ancora noti ma nel mese di marzo l’Agenzia ha annunciato la scelta dell’italiana Samantha Cristoforetti con il ruolo di comandante della Stazione Spaziale Internazionale della missione Expedition 68.
Le imprese di esplorazione scientifica hanno dimostrato la capacità italiana di offrire un sistema complesso che lega istituzioni, imprese e ricerca scientifica in connessione che le collaborazioni internazionali. Ne sono un esempio LiciaCube e Ixpe, lanciati entrambi con un razzo Falcon 9 di SpaceX.
A novembre 2021è stata lanciata da Nasa la missione Dart, primo test di difesa planetaria con lo scopo di raggiungere, nell’autunno del prossimo anno, il sistema binario composto dall’asteroide Didymos e dal suo satellite Dimorphos: contro quest’ultimo impatterà ad alta velocità la sonda americana Dart (Double Asteroid Redirection Test). Ora in viaggio, Dart trasporta al suo interno il nanosatellite italiano LiciaCube, realizzato da Argotec in collaborazione e con il contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana. LiciaCube, sganciandosi prima dell’urto e rimanendo a distanza di sicurezza, avrà il compito di fotografare l’azione di Dart e verificare se l’asteroide sarà realmente impattato e acquisire i dati sulle conseguenze della collisione (cratere e cono di detriti espulsi).
Tanta scienza italiana a bordo del satellite Ixpe. (Imaging X-ray Polarimetry Explorer) nato dalla collaborazione esclusiva tra la Nasa e l’Agenzia Spaziale Italiana. A bordo di Ixpe sono installati 3 telescopi con rivelatori finanziati dall’Asi e sviluppati da un team di scienziati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Grazie al contributo della componente industriale Ohb-I, l’Asi è riuscita a consegnare alla Nasa i modelli di volo nei tempi stabiliti, come richiesto dalla partecipazione ai programmi spaziali Smex della Nasa.
L’attenzione ai sistemi di difesa planetaria ha spinto l’Italia e l’Europa a inaugurare proprio nell’anno che ci saluta il nuovo centro di monitoraggio Near-Earth Object Coordination Center all’Esa/Esrin di Frascati.
Nel 2021 tutti pazzi per Venere, pianeta tornato all’attenzione della comunità internazionale con diverse missioni. È di questo anno l’annuncio che EnVision per l’Europa volerà alla scoperta del pianeta gemello della Terra con a bordo della sonda uno strumento italiano che vede il coinvolgimento dell’ASI e la responsabilità dell’Università di Trento.
Tra il 9 e il 10 agosto, nell’arco di sole 33 ore, due diverse sonde, l’euro-nipponica BepiColombo e l’euro-americana Solar Orbiter, hanno messo a segno un ravvicinato sorvolo al pianeta Venere. A bordo molta scienza italiana: 4 strumenti scientifici su BepiColombo e 3 su Solar Orbiter. Grazie a queste missioni, per la prima volta si potrà ottenere un’osservazione simultanea di un pianeta da parte di due diverse sonde che si troveranno in differenti posizioni e con diversa strumentazione a bordo. Sempre nel 2021 l’annuncio della missione VERITAS (Venus Emissivity, Radio Science, InSAR, Topography, and Spectroscopy) della NASA che partirà alla volta di Venere per svelare il funzionamento interno del misterioso pianeta gemello della Terra. La partnership tra Agenzia Spaziale Italiana e Jet Propulsion Laboratory ha affidato al nostro Paese la responsabilità per lo sviluppo e la realizzazione di tre strumenti di bordo.
E sul finire di questo anno davvero spaziale, tutta l’attesa è stata ripagata: il James Webb Space Telescope si è alzato in volo il 25 dicembre, quando in Italia erano le 13.20 italiane. Anche l’Agenzia Spaziale Italiana ha partecipato alle operazioni di lancio, monitorando il volo del Webb dalla sua base di Malindi, in Kenya.
Il premio Nobel assegnato al fisico Giorgio Parisi ha riempito di orgoglio l’Italia e tutta la comunità scientifica nazionale a conferma di una lunga tradizione del nostro paese in questo campo.
L’anno si chiude positivamente anche per la redazione di Global Science, la scienza racconta la scienza, il magazine online dell’Asi che in questo 2021 ha registrato 1.938.495 visualizzazioni. Un segnale di gradimento degli utenti che ci seguono e che ringraziamo per la fiducia e la stima dimostrata.
Arrivederci e buon 2022.