Poco scintillante, scarsamente popolata di stelle e alquanto misteriosa: sono questi i tratti principali di Agc 114905, una galassia ultra-diffusa che ha sottoposto gli astronomi ad un vero e proprio rompicapo a causa della sua mancanza di materia oscura.
L’elusivo oggetto celeste è al centro di uno studio di prossima pubblicazione su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society (articolo: “No need for dark matter: resolved kinematics of the ultra-diffuse galaxy Agc 114905”), al momento disponibile in anteprima sulla piattaforma arxiv.org; l’indagine è stata condotta da un gruppo internazionale di ricercatori, coordinato dall’Università di Groninga (Paesi Bassi).
Gli autori del saggio avevano individuato sei galassie con una dotazione scarsa – se non addirittura inesistente – di materia oscura e hanno deciso di svolgere ulteriori approfondimenti, utilizzando il telescopio statunitense Very Large Array (Vla). Dopo aver effettuato quaranta ore di osservazioni mirate, hanno riscontrato che effettivamente una delle sei galassie è priva di materia oscura: si tratta appunto della già citata Agc 114905, che si trova ad una distanza di circa 250 milioni di anni luce dalla Terra ed è simile alla Via Lattea per le dimensioni ma non per la luminosità. Agc 114905, infatti, contiene un numero di stelle molto esiguo, circa un migliaio di volte in meno rispetto alla nostra galassia.
La mancanza di materia oscura rappresenta un rebus per gli astronomi: le correnti teorie sulla formazione galattica, infatti, attribuiscono al misterioso elemento un ruolo di primaria importanza nei processi che portano i gas a dare il via a nuove stelle. Si ritiene che le galassie nascano all’interno di immensi aloni di materia oscura, che ne costituisce un principio predominante.
I ricercatori, con i dati raccolti dal Vla, hanno provato comunque a fare delle verifiche su Agc 114905. In particolare, si sono centrati sui dati relativi alla rotazione dei suoi gas, considerando soprattutto la distanza dei gas dal centro della galassia e la loro velocità; questa è una procedura standard che viene utilizzata per individuare la presenza della materia oscura, ma in questo caso non è riuscita a chiarire la situazione.
Gli studiosi, quindi, hanno provato a delineare qualche scenario per motivare questa penuria, come l’influenza di galassie vicine e ben più grandi su Agc 114905; tuttavia, nei suoi dintorni non sono state trovate presenze ‘ingombranti’. L’unica ipotesi che forse potrebbe spiegare questa mancanza fa riferimento alla stima dell’angolo con cui il gruppo di lavoro ritiene di aver osservato la galassia, ma anche in questa situazione vi sono dei margini di incertezza. A questo punto, gli autori del saggio sono in cerca di altri soggetti come Agc 114905 e si stanno concentrando sull’analisi approfondita di un’altra galassia ultra-diffusa.
Comunque, il caso di Agc 114905 non è così isolato: esiste anche un’altra galassia – Ngc 1052-Df2 – che può essere definita ‘dark matter free’.
In alto: la galassia Agc 114905 (Crediti: Javier Román & Pavel Mancera Piña)