È quasi sempre capodanno, sull’esopianeta TOI-2109b. Già, perché questo mondo lontano recentemente scovato dal telescopio Tess della Nasa impiega appena 16 ore a completare la sua orbita. Il che significa che TOI-2109b sfreccia vicinissimo alla sua stella, TOI-2109, e di conseguenza è un pianeta davvero bollente.
Per questa e altre caratteristiche il team di astronomi che lo ha osservato per la prima volta ha inserito questo oggetto celeste nella famiglia dei gioviani caldi. Come suggerisce la parola questi pianeti assomigliano a Giove, ma sono fuori dal Sistema solare e al contrario del nostro gigante gassoso orbitano vicinissimi alla loro stella madre. Sono mediamente otto volte più prossimi alla superficie del loro astro rispetto alla distanza Mercurio-Sole: caratteristica che spiega la loro elevatissima temperatura, da cui l’aggettivo ‘caldo’. Un altro segno particolare che accomuna l’identikit degli hot Jupiter ad oggi conosciuti è la loro massa, che di solito è confrontabile o superiore a quella di Giove.
TOI-2109b non è da meno, con una massa che è circa cinque volte la massa gioviana. Ma il suo anno di appena 16 ore lo rende un hot Jupiter da record: la sua orbita è infatti la più breve di qualsiasi gigante gassoso conosciuto fino ad oggi. Medaglia d’argento invece rispetto al calore: la temperatura di TOI-2109b supera i 3.000° C, ed è seconda soltanto al gioviano caldo Kelt-9b, che invece sfiora i 4.000°C. Entrambi gli esomondi – che non a caso vengono chiamati ultrahot Jupiter – sono caldi più o meno come una piccola stella, nel caso di Kelt-9b anche di più.
TOI-2109b è stato osservato per la prima volta dai potenti occhi del Transiting Exoplanet Survey Satellite (Tess) a metà del 2020 nella porzione meridionale della costellazione di Ercole, a circa 855 anni luce dalla Terra. Per oltre un anno un team internazionale di astronomi guidato dal Massachussets Institute of Technology ha analizzato i dati di Tess, giungendo alla conclusione che si trattasse effettivamente del gioviano caldo dall’anno più breve mai scoperto.
I risultati, appena pubblicati su The Astronomical Journal, si spingono anche a gettare uno sguardo nel futuro dell’esopianeta, che non è dei più rosei: TOI-2109b sarebbe entrato infatti in una fase di ‘decadimento orbitale’, che potrebbe portarlo a muoversi sempre più a spirale fino a collassare sulla sua stella. Questo processo, secondo gli scienziati, non impiegherà meno di 10 milioni di anni, ma potrebbe comunque fornirci ulteriori preziosi indizi in tempi ben più brevi.
«Se siamo fortunati, in uno o due anni potremo essere in grado di capire come il pianeta si sta muovendo più vicino alla sua stella», spiega Ian Wong, prima firma dell’articolo, postdoc al Mit durante lo studio di TOI-2109b e ora ricercatore al Goddard Space Flight Center della Nasa. Ma, secondo lo scienziato, il meglio sullo studio dei gioviani caldi e caldissimi deve ancora arrivare.
«Gli ultrahot Jupiter come questo – conclude Wong – costituiscono la sottoclasse più estrema di esopianeti. Abbiamo appena iniziato a capire i processi chimici e fisici che avvengono nelle loro atmosfere, che non hanno equivalenti nel nostro sistema planetario».
Immagine in evidenza: l’esopianeta TOI-2109b appena scoperto viaggia molto vicino alla sua stella madre e impiega appena 16 giorni a completare l’orbita. Crediti: Nasa, Esa, G. Bacon