Dal pessimismo cosmico leopardiano che ispira il titolo, all’entusiasmo universale degli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale. Con questo scatto, Thomas Pesquet o thom_astro per chi segue il suo viaggio intorno al nostro pianeta sui social, ci regala una visione della Terra ‘decorata’ dall’aurora. A sinistra dell’immagine si può vedere la navetta russa Soyuz M-18, “Yuri Gagarin” e a destra il nuovo modulo logistico sempre russo, Nauka, che è andato a sostituire l’Universal Docking Module.
Sebbene questa sia una foto scattata ad agosto, in questo periodo l’attività solare che crea questi affreschi è abbastanza frequente. Lo scorso 9 ottobre c’è stata una nuova espulsione di massa coronale (Cme) che, viaggiando nello spazio interplanetario sotto forma di plasma o vento solare, ha raggiunto la Terra pochi giorni dopo. Sono queste particelle di origine solare, che con la loro carica accendono gli archi luminosi all’orizzonte dei poli terrestri, le regioni meno protette a causa della geometria del campo magnetico terrestre che fa da scudo al vento solare. Nella maggior parte dei casi l’aurora si presenta di colore verde, ma può variare anche in rosso o in blu secondo lo stato elettrico degli elementi presenti nell’atmosfera.
Anche all’interno del laboratorio spaziale c’è fermento. Mentre gli astronauti si preparano all’arrivo dei nuovi colleghi che si uniranno all’Expedition 66 entro la fine del mese, proseguono gli studi sul corpo umano e l’assenza di gravità. Pesquet, l’attuale comandante, nominato dall’Onu Ambasciatore di buona volontà per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), indaga inoltre i diversi aspetti del comportamento delle piante in condizioni di microgravità.
Crediti immagine: ESA/NASA – Thomas Pesquet