Questo libro vorrebbe rispondere alla domanda “Che cos’è il tempo?”. Un bell’interrogativo, non c’è che dire! Se lo chiese tra gli altri a suo tempo anche sant’Agostino e nelle sue Confessioni cosi si rispose: «Che cos’è quindi il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so; se dovessi spiegarlo a chi me lo chiede, non lo so più». Una risposta famosa, che è quasi d’obbligo citare in circostanze del genere.
Un effetto simile a me lo fa la meccanica quantistica, o similare: se mi spiegano un concetto lo afferro, un istante dopo non so spiegarlo. E in effetti anche la meccanica quantistica ha a che fare con il concetto di tempo. Come le leggi della relatività di Einstein, la gravità, il concetto di spazio.
Tutto questo riguarda l’ultimo lavoro di Edoardo Boncinelli, fisico, scienziato prima di tutto ma anche e forse soprattutto filosofo. Questo libello di 90 pagine, usando il termine nella sua accezione dantesca, edito dalle Edizioni Dedalo, è un divertente e divertito, probabilmente, elzeviro sul concetto di tempo, che può essere interpretato nell’ambito della fisica, della biologia e della psiche. In questo primo, ci auguriamo, cimento sul concetto di tempo, impariamo o perlomeno ne affrontiamo gli aspetti fisici, come il concetto di tempo vari se siamo nella fisica newtoniana, o quella di Einstein o in quella quantistica. Come sia temporale e al contempo spaziale nel determinare l’universo, ad esempio.
Edoardo Boncinelli ci regala un gioiellino culturale, senza pretese se non quelle di condividere con il lettore le sue riflessioni e lo fa in un modo al contempo garbato e comprensibile, fatto salvo che l’assunto di sant’Agostino è proprio del lettore alla fine di ogni capitolo.
Un’opera imperdibile che ha tutta la genialità nel titolo, mutuato da una frase di Bernard Show riferita all’amore, come ci svela lo stesso autore: Ho troppo poco tempo per dire cos’è il tempo.