Aveva già la nomea di luogo del tutto inospitale, ma le ultime indagini sulla sua atmosfera hanno alzato decisamente l’asticella: l’esopianeta Wasp-76b è un vero e proprio inferno. Lo afferma un nuovo studio, presentato ieri al 53° convegno della Divisione di Scienze Planetarie dell’American Astronomical Society e pubblicato anche su The Astrophysical Journal Letters (articolo: “Detection of Ionized Calcium in the Atmosphere of the Ultra-hot Jupiter WASP-76b”).

L’indagine, basata sui dati del telescopio Gemini North (Hawaii), è stata condotta da un gruppo di lavoro internazionale, coordinato dal Dipartimento di astronomia e astrofisica dell’Università di Toronto; del team fa parte il ricercatore italiano Luca Fossati, ora in forze all’Accademia austriaca delle scienze di Graz.

Wasp-76b, scoperto nel 2013, è stato classificato come gioviano caldo (Hot Jupiter) e si trova a una distanza di circa 640 anni luce dalla Terra, nella costellazione dei Pesci; la sua stella ospite è Wasp-76, un astro di classe F leggermente più caldo del Sole. L’esopianeta orbita talmente vicino a Wasp-76 da compiere l’intero giro in poco meno di due giorni terrestri. Questa pericolosa prossimità rende roventi le temperature di Wasp-76b, sul cui versante al buio si verificano anche precipitazioni costituite da ferro vaporizzato.

Gli studiosi si sono giovati dello spettrografo Graces (Gemini Remote Access to Cfht Espadons Spectrograph) del Gemini North per condurre le loro indagini sull’esopianeta e hanno riscontrato la presenza di calcio ionizzato. Il fenomeno può avere due spiegazioni, che comunque riconducono ad una condizione di clima inospitale: una temperatura atmosferica molto più alta di quanto ritenuto in passato oppure venti molto intensi nella parte superiore dell’atmosfera.

La scoperta è il primo risultato nell’ambito di ExoGems (Exoplanets with Gemini Spectroscopy), una mappatura di durata pluriennale centrata sulle atmosfere esoplanetarie. I principali parametri considerati nel progetto sono: gli elementi che costituiscono l’atmosfera, le proprietà fisiche, la presenza di nuvole e l’andamento dei venti su larga scala. L’intento della mappatura è lo sviluppo di un quadro il più possibile dettagliato della grande varietà che si può riscontrare in questi mondi lontani: gli esopianeti saranno differenziati per quanto riguarda il clima, da quelli bollenti – caratterizzati da fenomeni estremi – a quelli relativamente più temperati; inoltre, dal punto di vista delle dimensioni, da quelli più ‘corpulenti’ di Giove a quelli poco più grandi della Terra.

In alto: elaborazione artistica dell’esopianeta Wasp-76b (Crediti: Nasa).