Si trova nella costellazione meridionale della Carena, a una distanza di circa 20mila anni luce, e appartiene a una tipologia di stelle piuttosto rara: è Ag Carinae, una luminosa blu variabile che ha nuovamente ‘posato’ per Hubble.

Lo storico telescopio, infatti, ha ritratto più volte il singolare oggetto celeste, a partire dal 1994; la nuova immagine è stata realizzata basandosi sulle precedenti osservazioni, l’ultima delle quali risale allo scorso aprile ed è stata impiegata per festeggiare il compleanno di Hubble (24 aprile).

Le stelle classificate come luminose blu variabili (Lbv – Luminous blue variable) sono massicce ed evolute; sono altresì caratterizzate da variazioni improvvise e spesso molto intense. La loro diffusione è così scarsa che nel General Catalogue of Variable Stars, pubblicato per la prima volta nel 1948, sono solamente 20 gli oggetti celesti attribuiti a questa categoria. Secondo alcuni studiosi, le luminose blu variabili dovrebbero evolversi in stelle di Wolf-Rayet, astri dotati di una brillantezza che supera quella del Sole anche di milioni di volte.

Ag Carinae ha un aspetto aggraziato: si è mostrata all’obiettivo di Hubble come un ‘cuore’ scintillante racchiuso da un alone di gas e polveri. L’immagine è stata realizzata nel visibile e il colore rossastro evidenzia i dettagli delle emissioni di gas ionizzato (idrogeno e azoto). Tuttavia, il look armonioso nasconde una condizione di grande instabilità. Ag Carinae si trova veramente stretta tra l’incudine e il martello, ovvero tra la pressione delle radiazioni e la forza di gravità; la prima spinge verso l’esterno, mentre la seconda preme in direzione opposta, quindi per resistere a questi impulsi distruttivi la stella si deve destreggiare in una sorta di ‘tiro alla fune’ cosmico.

La nebulosa che si snoda intorno ad Ag Carinae ha un’ampiezza di circa 5 anni luce ed è stata formata dai materiali emessi durante passate eruzioni. Il suo aspetto ricorda un anello, ma in realtà si tratta di un guscio cavo di gas e polveri la cui area centrale è stata ‘ripulita’ dell’intenso vento stellare che viaggia a circa 200 chilometri al secondo.

Hubble, che ha superato 31 anni di attività nello spazio, è stato lanciato il 24 aprile 1990. Protagonista di tante scoperte e amatissimo dal grande pubblico degli appassionati, il telescopio è in piena attività e recentemente ha visto rinviare la meritata ‘pensione’ di un paio di mesi: il lancio del suo erede, il telescopio Webb, inizialmente previsto per il prossimo ottobre, è stato spostato al 18 dicembre 2021.

Crediti foto: Nasa / Esa / Hubble / A. Nota / C. Britt.